Zamparini: «Non sanno più cosa inventarsi, così non posso pagare gli stipendi»

«Non sanno più cosa inventarsi». Sbotta, Zamparini, ma lancia anche un allarme «Senza questo milione non posso pagare gli stipendi». Un terremoto che dalla società provano a mantenere subito sotto controllo, perché le scadenze per l’iscrizione al prossimo campionato parlano chiaro: gli emolumenti al 31 maggio 2018 vanno saldati entro oggi e le parole del patron aprirebbero scenari oscuri per il Palermo, qualora gli stipendi del trimestre marzo-maggio non fossero saldati. Dalla società escludono il rischio di una penalizzazione di due punti, almeno per il momento, ma in questa vicenda il club è accusato di aver fornito false informazioni alla Covisoc, motivo per cui risulta anche il presidente Giammarva. «Mi addolora che sia finito anche lui nel registro  – prosegue Zamparini -. È un oltraggio vero e proprio per il tipo di persona che è. È l’uomo di garanzia che ha seguito tutti gli atti del Palermo e che sono tutti in regola. Sembra quasi una ripicca della Procura nei suo confronti, come a dire che non doveva immischiarsi mettendosi a difendere il Palermo calcio». Il presidente, ieri, non era nemmeno a Palermo. Stava festeggiando il compleanno a Taormina, è rientrato di corsa in città una volta presa conoscenza dell’indagine nei suoi confronti. Senza allarmismi e senza perdere fiducia nelle istituzioni, anzi, ci ha anche scherzato su prima di rientrare a casa: «Ci mancava solo questa…» è l’unico commento che si concede. Perché il dispositivo di oltre 200 pagine è lungo e prima di parlare bisogna capire bene quali sono le ipotesi di reato contestate. «Ho la coscienza a posto» ribadisce Giammarva, che per i suoi sessant’anni non ha certo ricevuto il più gradito dei regali. Neanche a Zamparini è andata giù che inviperito ha detto: «Hanno negato la richiesta degli arresti domiciliari, hanno rigettato l’istanza di fallimento, ora arriva questa. Non so cosa si siano inventati: è un sequestro preventivo sui nostri conti in banca. Non c’è un euro di imposte non pagate, nulla di tutto ciò. Il tempismo poi è pazzesco: se ci sequestrano i soldi che faccio? Non pago gli stipendi e non iscrivo la squadra al campionato? Tutto ciò è inspiegabile. Abbiamo giocatori già in vendita giocatori per quindici milioni e ci hanno sequestrato poco più di un milione. Le risorse per saldare questa cifra ci sono. Non capisco il perché di questa mossa».  […]

Questo un estratto di quanto scrive l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia”, in merito al sequestro di un milione di euro al Palermo calcio da parte della Procura.