Repubblica: “Sicilia, Razza: «Ora tempi brevi, via ai provvedimenti contro i medici No Vax»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato una lunga intervista a all’assessore alla Salute della Regione Sicilia Ruggero Razza il quale si è espresso anche sulla questione dei medici no vax.

«Siamo al lavoro per applicare la normativa che prevede fino alla sospensione.
In tempi non sospetti ho detto che un medico No Vax è come un prete non credente. Qualcuno ha storto il naso, ma le azioni intraprese a livello nazionale sono andate proprio nella direzione da noi auspicata. In Sicilia ponemmo per i sanitari l’obbligo vaccinale per l’antinfluenzale, sappiamo tutti come andò a finire. Sulla questione c’è una grande sintonia con gli ordini professionali che si stanno muovendo con le aziende per dare seguito alle misure della recente circolare ministeriale che prevede fino alla sospensione per il personale non vaccinato. Il vaccino anti-Covid, per chi veste un camice, è una questione di coscienza e di scienza».

Nelle ultime settimane sono scesi contagi e ricoveri. Quando torneremo in zona bianca?

«I parametri dell’ultima cabina di regia vanno in quella direzione. C’è un trend di decrescita costante dei ricoveri ordinari e delle cure in terapia intensiva, così ci avviciniamo al rientro sotto la soglia di sicurezza. Ho sentito ieri il ministro Speranza: le regole vigenti prevedono che raggiunti i parametri di zona, devono essere mantenuti per 14 giorni».

Il commissario nazionale Figliuolo ha elogiato la macchina organizzativa dei vaccini in Sicilia, ma tanti giovani non sono ancora vaccinati. Come fare a convincerli?

«L’onesta intellettuale del generale Figliuolo non mi stupisce: già in occasione della sua prima visita, nel marzo scorso, ebbe modo di valutare con grande serietà le azioni intraprese in Sicilia dove in ogni provincia erano stati allestiti degli hub. Quel modello è stato esportato altrove. Per raggiungere quanti più giovani possibile, oltre alla campagna di sensibilizzazione, una grande risposta potrà arrivare dal coinvolgimento del mondo della scuola. Abbiamo avviato gli screening salivari, ma penso ad iniziative dedicate alla vaccinazione negli istituti scolastici. In estate abbiamo portato il vaccino ovunque: spiagge, stadi, musei. Ciò che serve è una missione collettiva: convincere almeno un indeciso a vaccinarsi».

Il governo nazionale ha esteso il Green Pass. Musumeci ci aveva pensato ma è stato stoppato dal garante della privacy. La misura sta funzionando?

«Fummo seppelliti dalle polemiche, ma la spensieratezza estiva riuscì a far dimenticare anche la straordinarietà di un’estate in emergenza. Anche stavolta il presidente Musumeci era stato lungimirante e le decisioni assunte su scala nazionale stanno producendo degli effetti. In Sicilia, ad esempio, nell’ultima settimana c’è stato un incremento di circa 40mila prime somministrazioni nella sola fascia 20 — 59 anni, ma occorre fare sempre di più».

La Sicilia però non ha raggiunto l’80% di copertura prevista per fine settembre. Quando ci arriveremo?

«L’effetto count down non mi appassiona. Abbiamo migliorato il sistema di diffusione del vaccino per portarlo ovunque. Registro una nuova sinergia con i medici di medicina generale e ha creato grande curiosità il vaccino in farmacia. Oggi oltre il 76 per cento dei siciliani in target ha ricevuto almeno una dose e più del 70 per cento risulta immunizzato. Non è una corsa contro il tempo, ma è chiaro che l’obiettivo di chi è sul campo resta fare sempre un vaccino più di ieri, mentre tutti gli altri, e parlo di ogni singolo cittadino, dovrebbero portare almeno un amico non vaccinato a riceverlo. Se proprio tutti si impegnassero, potremmo riuscirci».

In ospedale arrivano pure pazienti vaccinati, anche se la maggioranza è rappresentata da non vaccinati. Come stiamo procedendo con le terze dosi?

«La visita del generale Figliuolo è coincisa con le prime inoculazioni di dosi addizionali. Anche in questo caso, la Sicilia è stata tra le prime regioni a dare seguito alle linee guida nazionali. Al momento i centri specialistici stanno convocando, con chiamate dirette, tutti i pazienti per i quali è prevista la somministrazione della terza dose. I soggetti aventi diritto possono ricevere la dose addizionale dopo 28 giorni dalla seconda: in questo senso i cittadini in questione che si presentano spontaneamente negli hub o nei centri vaccinali possono ricevere la terza dose, ovviamente se in fase di anamnesi viene prevista».

Cala la pressione dei pazienti positivi in corsia, ma molti reparti sono ancora dedicati all’assistenza di positivi a scapito dei non-Covid. Quando torneremo alla normalità?

«I prossimi 14 giorni saranno importanti per determinare l’andamento dell’epidemia su tutta la regione. Il nostro obiettivo è restituire progressivamente alle attività ordinarie una parte dei reparti oggi impegnati dal Covid».