Palermo verso la Ternana, previste 4 novità di formazione

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo e sulla gara con la Ternana.

La premessa è la solita, parlare solo di rimescolamento di moduli per superare la crisi è fuorviante. Servono molto di più determinazione e capacità di prendersi quello che serve. Ma è naturale che Corini stia studiando delle mosse per migliorare il Palermo e che queste mosse assumano il volto di singoli giocatori. A Terni, dove sabato i rosanero cercano punti contro una squadra reduce da tre vittorie consecutive, sono previste almeno 4 novità di formazione.

Torna Bettella. Partiamo dalla difesa. Dopo la papera Pigliacelli non è in discussione, il tecnico ne ha già elogiato la reazione nel corso della partita di sabato, ribadendo che, fatta la scelta di giocare girando la palla anche col portiere, bisogna seguirla accettandone anche i rischi. Dietro, è probabile invece il rientro di Bettella, in cui Corini crede molto. Dopo il problema muscolare avvertito in Inghilterra, l’ex Monza sarebbe stato convocabile già sabato, ma si è preferito agire con massima cautela. Adesso è pienamente disponibile e si candida per fare coppia con Nedelcearu. Possibile una rotazione anche nei terzini: Mateju, utilizzato a destra nel 2° tempo col Sud Tirol, si è trovato nettamente meglio e potrebbe essere confermato da quel lato con Sala a sinistra.

Attesa Stulac. In mezzo i dubbi sono forti, perché è il reparto è stato del tutto rivoluzionato e non trova ancora misure e coesione. Corini quasi certamente insisterà su Stulac, uno dei pezzi forti del mercato ma che finora non è riuscito a dare una sua impronta. Però Damiani quando entra non demerita e adesso c’è anche Broh che può offrire un dinamismo che alla squadra serve come il pane. Per non parlare del prodotto del vivaio City Claudio Gomes. Poi, il dilemma Saric. A Terni quasi sicuramente ci sarà, vedremo con che ruolo. Negli ultimi giorni, il bosniaco è stato provato anche come trequartista a ridosso delle punte il che potrebbe far pensare ad un potenziamento del settore ma automaticamente vorrebbe dire una rinuncia agli esterni. E finora il 4-3-1-2 non è mai stato testato in allenamento. L’infortunio di Elia non è grave, ma è assai difficile che possa farcela. Da qui l’idea di un cambiamento di modulo che riguardi anche l’attacco. Di Mariano potrebbe essere avanzato a seconda punta, e ci sono anche Soleri e Vido. Ma la soluzione più naturale è il rilancio di Nicola Valente che aveva perso il posto prima per squalifica, poi per infortunio, ripristinando il 4-3-3 di partenza. Del resto, una delle decisioni principali che spettano a Corini è quella sulla linea da suggerire al gruppo: puntando sulla continuità del credo tattico, ed è plausibile che prosegua così.