L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sul vero Di Francesco.

 

Arrivato a Palermo la scorsa estate, l’esterno d’attacco ex Lecce ci ha messo qualche mese per entrare al meglio nei meccanismi della squadra. Le sue qualità non sono mai state messe in discussione, ma a stranire era la sua scarsa pericolosità in fase offensiva. Nelle ultime settimane, però, Di Francesco ha alzato – e anche di molto – la qualità delle sue prestazioni.

Grande spirito di sacrificio quando sono gli avversari ad amministrare il pallone, con tanto di recuperi fino alla zona di pertinenza del terzino, e scatti e accelerazioni repentine quando è lui ad avere il possesso della sfera, tanto da costringere spesso centrocampisti o difensori avversari a fargli fallo, spendendo anche talvolta un cartellino.

Fin dalle prime settimane l’ex Sassuolo e Bologna, aveva fatto capire come si fosse calato bene nella realtà rosanero. Inserimento rapido nel gruppo, gol all’esordio contro la FeralpiSalò, tanta corsa e anche generosità verso i compagni di squadra. Non è da tutti, soprattutto per i calciatori che arrivano in Serie B dopo diverse stagioni di A, approdare in una nuova squadra e mettersi a completa disposizione del proprio tecnico e del club, o per meglio dire Di Francesco non è uno dei giocatori che, vista la loro esperienza nella massima serie, sono convinti di essere delle prime donne assolute.

Per lui, infatti, sono 158 le apparizioni nel massimo campionato, condite da 17 reti, ma in campo sembra avere la voglia di mettersi in mostra e contribuire ai successi dei rosanero come fosse un giovane che deve affermarsi. Il miglior Di Francesco, quindi, nel momento più importante della sua stagione e nel periodo nel quale si delineano con esattezza gli obiettivi per i quali giocheranno le squadre nel rush finale del campionato, che si avvicina sempre più.