L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Lund e Diakité i “padroni” delle fasce rosanero.

Il Palermo ce ne ha messo di tempo, praticamente più di un intero girone: per l’esattezza, 22 giornate di campionato. Ma adesso il responso pare essere arrivato: la squadra ha due esterni difensivi di sicuro affidamento che riescono a garantire tutto ciò che Corini chiede ai propri terzini. E la testa va a Diakité e Lund, rispettivamente terzino destro e sinistro di un Palermo che nell’arco della stagione, e anche delle annate precedenti, ha provato a trovare una soluzione definitiva, ruotando praticamente tutti gli effettivi all’interno del proprio organico, senza mai riuscirci.

Il casting, a dire il vero, ha riguardato soprattutto l’out di destra. A sinistra, infatti, a contendersi una maglia da titolare sin dall’inizio della stagione erano i due che ancora adesso ricoprono questo ruolo: Lund e Aurelio. Dopo una fase iniziale in cui Corini li ha sempre ruotati per cercare di capire chi dei due fosse più efficace o a partita in corso o dal primo minuto, da qualche settimana a questa parte la scelta è definitivamente ricaduta sul terzino sinistro statunitense.

Con la regola dei cinque cambi, tuttavia, Corini ha praticamente sempre utilizzato uno slot per permettere ad Aurelio di dare il cambio al proprio compagno di reparto negli ultimi minuti di gara. Una consuetudine che contro il Bari, però, è stata sconfessata, con Lund che ha terminato tutta la gara. A destra, invece, la scelta è stata un po’ più travagliata. L’elemento sul quale Corini faceva maggiore affidamento era il ceco Mateju che, tuttavia, non garantiva una continuità di rendimento sufficiente per gli standard richiesti da una squadra che lotta per le prime posizioni della classifica. Corini ha provato, seppur per pochi minuti, Buttaro che non ha dato le giuste garanzie soprattutto in fase difensiva. Una soluzione temporanea, seppur adattata, è stata quella di Graves che si è saputo far apprezzare per spirito di sacrificio e abnegazione. Con l’arrivo del mercato di riparazione, la soluzione a tutti i problemi: la firma del «ninja» Diakité.