Musumeci insiste: ipermercati e supermercati chiusi la domenica

Musumeci conferma la stretta per fronteggiare i contagi da Covid-19. E va avanti sula linea dell’intransigenza, nonostante Palazzo Chigi abbia precisato che proprio i negozi di generi alimentari saranno aperti nel weekend. Dunque, la Sicilia mantiene la strategia della fermezza, ribadita in una ordinanza firmata ieri dal presidente Nello Musumeci, che vieta anche l’attività motoria all’aperto e impone una sola uscita al giorno per fare la spesa. Inoltre la domenica tutti i negozi rimarranno chiusi in Sicilia, anche ipermercati e supermercati avranno le saracinesche abbassate. Misure drastiche prese dalla Regione anche se la materia commerciale è di competenza dello Stato, che può decidere le aperture e le chiusura mentre a livello regionale si possono stabilire solo gli orari. Una sentenza della Consulta del 2012 proprio a seguito di un ricorso della Regione siciliana con l’allora presidente Rosario Crocetta, confermò la competenza dello Stato in materia di commercio. Come riportato da “ANSA.it”, per i controlli sul campo da oggi, a Palermo, sono schierati trenta militari dell’Esercito già presenti sul territorio per l’operazione “Strade sicure”. Le modalità dell’intervento, disposto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese su richiesta del governatore Musumeci, sono state concordate in funzione di supporto alle forze di polizia. Dopo il capoluogo toccherà ad altre città. Con il prefetto e il questore di Palermo, i vertici dell’Esercito hanno tracciato una mappa delle aree di intervento. Sono privilegiati il porto e la stazione ferroviaria. I soldati appoggeranno le forze dell’ordine nei controlli e nelle limitazioni di movimento delle persone. Il bollettino di oggi della Presidenza della Regione indica 379 persone positive al coronavirus in Sicilia, 39 in più rispetto ad ieri; 25 sono i pazienti guariti.l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commenta così la situazione attuale: «La situazione attuale ci dice che il sistema siciliano ha preparato per tempo le proprie risorse, così da non trovarsi mai in asfissia di posti letto. Abbiamo elaborato un piano che tiene conto dell’andamento epidemiologico del contagio. C’è però una regola che ancora non viene rispettata a dovere, restare il più possibile a casa. Chi rientra in Sicilia registri il suo ritorno. A oggi lo hanno fatto in 37 mila, ma sappiamo che sono molte di più le persone tornate».