Mariya Gabriel, commissaria Ue all’Educazione e alla Ricerca: “Avremo un vaccino europeo. Non escludo altri lockdown”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Mariya Gabriel, commissario Ue alla Ricerca e all’Educazione, che da Bruxelles attraverso il programma Horizon 2020 finanzia i progetti di aziende laboratori europei sul vaccino per il Covid-19.

Queste alcune sue parole: “Speriamo che le prime dosi del vaccino siano pronte entro fine anno o a inizio 2021. È presto per decidere di ridurre quarantena da 14 a 10 giorni. decisione. Stiamo sostenendo la produzione di un vaccino efficace, accessibile a tutti i cittadini in Europa e nel resto del mondo. La Commissione Ue ha firmato un contratto con Astra-Zeneca e concluso colloqui esplorativi con BionTech-Pfizer, Sanofi-Gsk, Johnson & Johnson, CureVac e Moderna. Lavoriamo con tempi stretti, ma è altrettanto importante non scendere a compromessi su affidabilità e sicurezza del futuro vaccino. Questa è una priorità non derogabile. Siamo in costante contatto con l’Ema (Agenzia europea del farmaco, ndr) ed è normale avere sospensioni durante la sperimentazione clinica.

Anzi, è importante che questo avvenga perché, ribadisco, il vaccino deve essere assolutamente sicuro. L’Europa è molto avanti, avremo un nostro vaccino. Detto questo, non possiamo ancora sapere se arriveremo primi, ma possiamo dire che qualsiasi vaccino dovesse essere pronto alla distribuzione prima dovrà essere valutato e autorizzato dall’Ema. Perché ciò avvenga, serviranno informazioni e dati completamente chiari e affidabili su efficacia e sicurezza.

Quando sarà approvato e disponibile, gli Stati membri potranno comprarlo e distribuirlo attraverso un calendario ancora da stabilire. Il criterio principale per l’assegnazione delle dosi sarà relativo alla dimensione della popolazione di ogni partner Ue. In tutta Europa le scuole sono più preparate rispetto a inizio pandemia. La cosa fondamentale è garantire sicurezza ad alunni e professori. Dobbiamo essere pronti a reagire in modo flessibile di fronte ad eventuali focolai, anche con soluzioni di educazione ibrida, alternando presenza in classe e studio online. È impossibile dire che non ci saranno nuovi lockdown così come è impossibile predire se il freddo provocherà una seconda ondata pandemica. Con l’esperienza accumulata, però, sappiamo come limitare i contagi. Dobbiamo essere fiduciosi e andare avanti”.