Mantova, Botturi: «Non vogliamo fare la comparsa in B. Sarà stagione storica»

Botturi, direttore sportivo del Mantova neopromosso tra i cadetti, ha parlato ai microfoni di “TuttoB” toccando vari temi.

Ecco le sue parole:

«Se è stato difficile allestire ex novo la rosa dopo la riammissione in Serie C Sarcasticamente è stato semplicissimo, col senno del poi. Ho iniziato da zero e dato tutto me stesso. Al mio arrivo ho trovato un ambiente depresso e in preda allo scoramento generale per i continui saliscendi di risultati, i fallimenti e la retrocessione in D: è stato difficile cambiare la mentalità, il modus operandi, questo sì. Però ho avuto la fortuna di incontrare un presidente che, solo contro tutti, ha voluto riportare il Mantova nei professionisti. A me spettava il compito di scegliere gli ingredienti e shakerarli per servire il ‘cocktail’, che si è rivelato vincente. Torno in una categoria, la Serie B, che ho assaporato al Brescia Calcio. Sono stato il direttore sportivo, sia pure ad interim, con Pippo Inzaghi allenatore. Per me sarà una grande sfida, ma non sono preoccupato. In fondo parliamo di un campo da calcio, un pallone e undici giocatori contro undici, sebbene in B ci siano valori tecnici e organici diversi dalla C. Ad ogni modo garantisco che metterò passione, orgoglio, energie e idee nel progetto Mantova”.

«Il Brescia riuscirà a centrare i playoff? Sono bresciano e tifoso del Brescia, quindi lo spero. Da addetto ai lavori, però, so che non sarà semplice perché in B basta infilare 2-3 risultati negativi per cambiare orizzonti. Penso, comunque, che il Brescia se la giocherà fino in fondo, con tante outsider».

«Quando ho intuito che il Mantova avrebbe potuto realizzare l’impresa? Quando eravamo in hotel a Renate e il Lumezzane ha pareggiato col Padova: lì ho realizzato di essere in Serie B. Io sono un po’ pragmatico come San Tommaso: mi piace toccare con mano le cose. Certo, nell’arco della stagione, ci sono stati segnali che mi hanno fatto pensare alla possibilità di fare l’impresa: la sconfitta 4-1 in quel di Trieste, quando paradossalmente abbiamo disputato una grandissima prestazione, poi la vittoria (0-5) a Padova, dove non esagero se dico che abbiamo praticato un altro sport, e il blitz (0-2) in casa della Pro Sesto, su un campo ai limiti della praticabilità per il ghiaccio».

«Possanzini? Ha un altro anno di contratto ed è un tecnico chiacchierato e ambìto da diversi club perché ha dato alla squadra un’impronta di gioco chiara e caratteristiche precise. E poi ha grande competenza e umanità. Noi ce lo teniamo stretto. Presto ci incontreremo, ma stiamo già programmando il Mantova del futuro; non vogliamo essere una comparsa in Serie B. Sarà una stagione storica».