L’effetto Catania sulla Serie D: flusso di pubblico in trasferta un problema da gestire

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’effetto del Catania sulla D.

Mentre continuano a crescere gli abbonati, superando anche l’exploit del Bari nell’anno in cui ha cominciato la rincorsa che ha portato i galletti in Serie B, i tifosi del Catania fanno registrare numeri da A anche in trasferta. A Ragusa c’erano 1.200 posti “appena” e sono stati tutti prenotati in poche ore. Se ce ne fossero stati di più, avrebbe viaggiato un numero maggiore di sostenitori. Uno spettacolo coreografico che pure i ragusani hanno ammirato, mentre fuori gli ultrà del Ragusa protestavano con la società per aver tolto loro una tribunetta a vantaggio degli ospiti e, dunque, dell’ingente incasso.

Lo stesso problema potrebbe crearsi nelle successive trasferte. Ad esempio al cospetto del Licata, dove – come segnalato nei giorni scorsi – si attende di capire se effettivamente si giocherà nell’impianto sportivo licatese e se verrà risolto il problema porte chiuse. Un’altra questione di ordine pubblico da risolvere riguarda la struttura per gli allenamenti.

Fino a fine ottobre la squadra si allenerà a Ragalna senza la presenza di pubblico visto che sono solo un centinaio i posti disponibili di fronte a un possibile esodo dei tifosi per incitare i propri beniamini. Poi la squadra dovrebbe trasferirsi in città nell’impianto di Nesima che per ora ospita le giovanili e la squadra femminile in attesa dei lavori. Insomma una presenza piacevolmente ingombrante che le forze dell’ordine stanno gestendo al meglio, con una mole di lavoro non indifferente che si rinnoverà trasferta dopo trasferta.