Palermo City, oh yes! L’aria inglese ricarica Brunori, profumo di gol

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul ritiro del Palermo a Manchester focalizzandosi in particolar modo su Brunori.

Chissà quali pensieri avranno avvolto la sua mentre sul volo che ieri mattina lo ha portato da Palermo a Manchester. Se soltanto cinque anni fa gli avessero detto che un giorno si sarebbe allenato in uno dei templi del calcio come l’Eithad Campus del City, probabilmente avrebbe mandato tutti a quel paese, facendosi una grossa risata. Perché cinque anni fa i campi su cui giocava Matteo Brunori erano quelli malmessi dei dilettanti, fatti di erba brulla, tagliata alla meno peggio o di sintetici non sempre aggiornati che spesso ti crepano muscoli e articolazioni.

Eppure su quei campi ha costruito la sua scalata. Dai 23 gol col Villabiagio in serie D nel 2017-18 ai 25 con il Palermo in serie C, c’è tutta la sua storia fatta di sogni e voglia di riscatto, seppur tra alti e bassi, con ancora tanta voglia di stupire e da mettere in mostra in una serie B che quando l’ha visto tra gli invitati non gli ha riservato grandi favori.

Di centri sportivi importanti ne aveva girati e li aveva vissuti. Però andare a calcare quell’erba levigata dove Guardiola inventa calcio e i Citizens costruiscono imprese in Inghilterra e in Champions League, non può essere la stessa cosa. Ieri al primo allenamento del mini ritiro all’Eithad Campus l’emozione ha fatto a pugni con la libidine di respirare l’aria dei campioni.