L’attacco di Ferraro alla Cittanovese: “Con grande dispiacere domenica…”

Attraverso una lettera, l’ormai ex tecnico della Cittanovese Ferraro ha spiegato i motivi del suo addio:

“Con grande dispiacere domenica a fine gara ho comunicato le mie dimissioni. Penso sia giusto, in primis, fare autocritica sempre e riconoscersi delle responsabilità quando le cose non vanno per come si desidera, poi, lo ritengo un atto dovuto, sperando che lo stesso serva non a dare la famosa “scossa” alla squadra, i ragazzi stanno dando tutto, ma che serva a far “riavvicinare” la società alla squadra. Da un po’ di tempo, infatti, i miei rapporti con la società ed in primis con il Dott. De Matteis si sono incrinati e leggo con piacere che già da ieri lo stesso attraverso i social abbia mutato atteggiamento, ossia da disfattista contro tutto e tutti (o forse solo contro di me), a primo tifoso vero, bene così. A fine ottobre, data della mia chiamata, mi è stato chiesto di “salvare” la squadra con l’impegno, qualora ne avessi riscontrato la necessità, di rinforzare la squadra durante il mercato di dicembre. Io sono consapevole di avere un carattere spigoloso, so di non avere a volte modi troppo gentili, non sono un yes-man, ma vivo per questa Passione/lavoro, che svolgo con tanta motivazione, sentimento e Cuore, annullando ogni altro interesse seppur importante della mia vita. Da fine ottobre ad oggi ho messo la Cittanovese davanti a tutto e tutti, famiglia e attività professionale comprese. Il mio difetto è essere esigente con me stesso, con i calciatori e con tutti coloro che lavorano con me, dai magazzinieri al massaggiatore, e se prendo un impegno mi assumo responsabilità e ci metto la faccia. I primi due mesi sono stati decisamente positivi e considerati i risultati direi entusiasmanti, chiudendo a 28 punti il girone d’andata. Questo primo periodo mi è servito per conoscere sicuramente meglio i miei calciatori, capire la qualità dell’organico, i suoi punti di forza ed eventuali debolezze. Non mi ero illuso, anzi, personalmente ho chiesto di sostituire due dei nostri tre attaccanti per scelta tecnica, “investendo” meglio su un’altra punta da affiancare ai “rigenerati” Silenzi e Tripicchio, quest’ultimo da impiegare da trequartista, ruolo a lui congeniale a mio parere. Ho virgolettato il termine non perché io lo pensassi, ma perché trattasi dei due calciatori che alla mia chiamata il Dott. De Matteis mi disse che “ se ne dovevano andare”, probabilmente perché insoddisfatto legittimamente delle loro prestazioni. Personalmente ho contattato Gallon e Gagliardi, da utilizzare assieme ad una prima punta, ma non potevamo essere economicamente appetibili viste le loro richieste e alternative e non siamo riusciti a prendere Maggio (dopo la partenza volontaria di Silenzi) perché troppo oneroso. Ho detto alla società che per migliorare la squadra occorreva arricchire il parco under e sono arrivati il difensore Bruno cl.2000 (alternativa a Neri cl.2000) e, dopo visionatura abbiamo preso il difensore jolly Costa cl.2002, credevo fosse opportuno prendere un difensore veloce e magari “temperamentale”, ma la società mi ha risposto che non era possibile e di utilizzare, magari, in questo ruolo all’occorrenza, calciatori che potevano eventualmente adattarsi, vedi Paviglianiti, anzi stavamo per privarci di Cordova, che fino a dicembre purtroppo ho avuto disponibile part time per non più di 3-4 gare, salvandolo in calcio d’angolo, grazie anche all’opera persuasiva del Direttore Sportivo (privo di mandato però e delegittimato a fare mercato in quel momento) Ciccio Deni e alla disponibilità del calciatore che pur di accettare e dimostrare, ha accettato una congruente riduzione di stipendio. A centrocampo, per il mio modo di vedere il calcio, avvertivo la necessità di alzare il livello tecnico e di personalità, personalmente ho contattato Corso, Cosenza e Chironi, calciatori che conoscevo, ma non abbiamo avuto pazienza di aspettare le dinamiche di mercato, inoltre avevano costi per noi non sostenibili, prendendo poi Gioia, buon calciatore e ragazzo ottimo, propostomi dalla società che lo conosceva e Condomitti, il quale aveva finalità anche di portare oltre alle sue qualità tecniche e morali, alla duttilità tattica, un po di “Cittanovesità”, da me chiamato perché conosciuto e stimato, su regìa di De Matteis, con il quale quindi non è che non mi sia mai confrontato, anzi, mi sono esposto, considerato che lui non poteva farlo vista la figuraccia di qualche stagione precedente, a chiamare il portiere De Miere per chiederne la disponibilità eventuale a venire, seppur in quel momento gli abbia fatto presente che la squadra era stata costruita con il portiere under e qualora non avessi arricchito adeguatamente il parco under difficilmente avrei potuto optare per un portiere over, considerato comunque che il nostro “portierino” (maniera affettiva di denominare un portiere under e non dispregiativo) Latella stava comunque facendo bene, per onestà, il patron D’agostino, consapevole delle difficoltà era scettico su questa idea fortemente sponsorizzata da De Matteis e da me valutata esclusivamente perché conoscevo le qualità di Mirko, tecniche e morali. Successivamente, su indicazione sempre di De Matteis, abbiamo preso il cl.’99 Pellegrino. Insomma, la parola d’ordine in quel frangente è stata “risparmiare”, ed è cosa assolutamente legittima e condivisibile, e così abbiamo fatto, anzi, per completezza, stavamo per privarci anche di Sessa, ma il mio diniego tecnico e l’ulteriore opera persuasiva del poco considerato, ma assolutamente utile, Deni, attraverso altra riduzione di stipendio ha permesso la conferma dello stesso, grazie sempre alla disponibilità del calciatore. Questa è la “VERITA’” sul mercato, fatto e lo sottolineo, con la parola d’ordine “RISPARMIO” (cosa ribadisco non assolutamente criticabile) e con un Direttore sportivo Deni, in quel momento delegittimato a contattare chiunque e ad interfacciarsi con il sottoscritto, ragion per la quale gli altri calciatori arrivati, ottime persone, sono stati da me accettati chiaramente, seppur non conosciuti alcuni e sicuramente non imposti, ma voluti e trattati dalla società, anzi qualcuno dei quali era oggetto del desiderio da due anni (citazione testuale). Il girone di ritorno è stato l’inizio della fine, dalla gara persa a Biancavilla, critiche (legittime al sottoscritto) esagerate alla squadra, De Matteis che inveiva dalla panchina contro Mazzone, gridando di sostituirlo dopo 10’ di gara, ma di cosa parliamo, significa delegittimare il tecnico. Criticare si può, a volte si deve, ma farlo in panchina non mi sembra utile e professionale, quale credibilità avrebbe un Mr che pur vedendo anch’egli un suo calciatore non in giornata, ma non dopo soli 10’, su input di un dirigente sostituirebbe il calciatore? Cosa penserebbe la squadra dello stesso? Mi sono confrontato, ma non è valsa la pena, tra panchina e dietro la recinzione, i nostri ragazzi , taluni di loro per la verità, puntati, sono stati offesi, un dirigente non può chiamare “ testa di c…” i suoi calciatori….La settimana successiva, dopo la gara contro il Licata, ho lanciato un grido d’allarme, “attenti, cerchiamo di mantenerci equilibrati, perché se eccediamo nelle critiche non costruttive rischiamo di farci male da soli, teniamo a mente l’obiettivo, altrimenti faremo fatica” nella consapevolezza espressa da tutti dietro le quinte di esserci indeboliti, questo è il sunto, magari espresso male, ma quando c’è Passione si può sbagliare il modo. Da allora critiche continue, obiettivo il tecnico, ogni domenica alla conoscenza della formazione..”oggi perdiamo..il mr ha sbagliato la formazione..”, solo negatività, evitiamo i commenti pubblici post gara seppur legittimi per una Società, ma non condivisibili per modi ed effetti, io non mi sono mai negato ad un confronto con la società, dopo Nola ne ho avuto uno, pensavo chiarificatore, con De Matteis, ma, invece, si è creato un ambiente negativo, pessimista e distruttivo. Se poi confrontarsi significa “suggerire di far giocare Tizio…”non sono proprio il tecnico giusto, e la società lo sapeva. Nell’ultimo mese ho ricevuto esclusivamente attestati di sfiducia, la squadra lo ha avvertito, ad onor del vero ho ricevuto anche il giovedì pre Palermo un avviso di esonero, chiaramente volevo andar via, ciò nonostante sono stato da loro spronato a continuare e a non lasciarli. Settimana scorsa l’epilogo, De Matteis in tv a buttare fango (per non usare altro termine poco garbato) sul sottoscritto, volendomi far apparire oltre che un tecnico mediocre, magari lo sono, anche un “pagnottista” , un uomo che non lascia la poltrona (capisco che per i politicanti sia un loro modo di pensare e agire), che si “deve” dimettere, che non lo facevo esclusivamente per “rubare” i soldi alle società, ricordo a De Matteis che son venuto a Cittanova 4 stagioni fa, mi sono accontentato economicamente e, dopo un anno, ho anche rinunciato ad una piccola parte della mia retribuzione, se lo ricorderà sia il Sig. D’agostino che l’allora Cassiere Cento, quest’anno poi ho accettato nuovamente condizioni economiche al limite, per venire incontro alle esigenze della Società la quale aveva un altro Allenatore da pagare, fermo restando che tiro fuori questo argomento non perché sia particolarmente legato, anzi, né per criticare assolutamente la Società, anzi, ma esclusivamente per difendermi dall’infamia, ad oggi ho percepito 2000 € non antepongo i soldi ai “valori”, ho dignità da vendere, vendere si, perché preziosa e non tutti hanno”.