Gds: “Palermo, il carnevale triste del Giardino Inglese: «Le aree per i più piccoli sono sempre di meno»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Giardino Inglese chiuso per i lavori.

I coriandoli sparsi per i marciapiedi e i costumi coloratissimi indossati dai bambini annunciano che il carnevale è alle porte. Super eroi, principesse, cowboy e personaggi illustri di cartoni animati e fumetti passeggiano per le strade mano nella mano con i genitori e insieme si avviano verso i parchi della città. Da Villa Trabia al roseto di viale Campania, villa Orleans, Orto Botanico: gli spazi verdi della città si colorano e raccolgono centinaia di piccoli pronti a lanciare stelle filanti e magie.

Scene che per la prima volta in oltre cinquant’anni non si vedono al Giardino Inglese, nel 2017 intestato alla memoria di Piersanti Mattarella, l’ex presidente della Regione ucciso da Cosa nostra.

Il parco che costeggia via Libertà, come è ben noto, sta provando a rifarsi il look, tra un ritardo e una scaramuccia politica.

L’opera di maquillage non consente allo storico polmone verde del centro città di essere fruibile e le sole giostre non riescono a soddisfare la domanda delle famiglie. All’ingresso del parco, l’unico aperto, in via delle Croci, infatti, campeggia l’avviso «Parco chiuso, solo giostre».

Il cartello fa quasi da repellente per i genitori, costretti ad inseguire i bambini che nel frattempo si fiondano verso le giostre.

«Il punto di ritrovo, solitamente è qui – raccontano Claudia Pedone e Salvatore Madonia, due genitori che, dopo aver letto l’avviso, stanno decidendo la prossima meta – anzi, è sempre stato qui. Venivamo anche noi da piccoli con i nostri genitori, è sempre stata una tradizione. Speriamo che il prossimo anno sia già fruibile, che i lavori finiscano presto. In alternativa andremo al Parco della Salute». «Peccato, stiamo andando via – spiega Gianfranco Motisi – i bambini sono rimasti un po’ male ma le famiglie hanno comunque bisogno di spazio e al momento il Giardino Inglese non ne offre. Penso che andremo a Villa d’Orleans».