Euro 2032, Abodi: «Stadi? Incontreremo il Comune di Palermo»

Andrea Abodi torna sull’argomento stadi in vista di Euro 2032 e lo fa attraverso un’intervista a Il Messaggero, annunciando che presto terrà delle audizioni con alcuni Comuni degli impianti coinvolti, tra questi anche col Comune di Palermo.

L’intervento del Ministro dello Sport, evidenzia un approccio olistico e complesso per la questione degli stadi in Italia, in vista del Campionato Europeo di Calcio del 2032. La formazione di un gruppo di lavoro tecnico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) mira a valutare la fattibilità finanziaria e la sostenibilità dei progetti di stadio. Il gruppo include figure chiave di varie istituzioni finanziarie e sportive italiane, come Invimit, Sace, Cdp, Sport e Salute, l’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), e la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

La creazione di strumenti finanziari come un fondo Equity e un fondo immobiliare, unitamente alla copertura di garanzie e al potenziamento del fondo contributi in conto interessi gestito dall’ICS, indica un impegno per rendere sostenibile l’investimento negli stadi. La possibilità di una gestione commissariale dei progetti e l’introduzione di misure fiscali agevolative dimostrano un tentativo di accelerare e semplificare il processo di ammodernamento.

Le discussioni con le città e i club coinvolti, che includono una varietà di località italiane da nord a sud, mostrano un impegno nazionale per migliorare l’infrastruttura calcistica italiana non solo per l’Europeo del 2032, ma anche a lungo termine. Questa strategia non solo mira a selezionare i cinque stadi per il torneo ma anche a elevare lo standard generale degli stadi italiani, riflettendo una visione di lungo termine per lo sport e le infrastrutture nel paese.

Ecco le sue parole:

«Con il MEF abbiamo istituito un gruppo di lavoro tecnico che si occupa proprio degli aspetti finanziari e di valutare i progetti in chiave di fattibilità, sotto l’aspetto della sostenibilità, ad ampio spettro, non solo per la realizzazione delle opere, ma anche del modello di gestione delle infrastrutture. Oltre ai due ministri, lo compongono i vertici e i tecnici di Invimit, Sace, Cdp, Sport e Salute, Istituto per il Credito Sportivo e Figc. La configurazione degli strumenti è orientata alla costituzione di un fondo Equity, un fondo immobile, alla copertura delle garanzie e al rafforzamento del fondo contributi in conto interessi gestito da ICS, che in questa fase diventa ancor più significativo, considerato il costo del denaro. Questo tavolo valuterà anche l’esigenza di una gestione commissariale dei progetti, elaborerà proposte di norma contenenti anche misure fiscali agevolative per accelerare gli interventi. Dopo le audizioni con i Comuni e i club per gli stadi di Bologna, Firenze, Cagliari, Parma e d Empoli, incontreremo quelli di Napoli, Roma, Milano, Verona, Palermo e Genova. Questa iniziativa del governo non è volta solo alla selezione dei cinque stadi per Euro 32, da indicare entro ottobre 2026, ma anche all’ammodernamento degli stadi italiani nel loro complesso. È una sfida del futuro».