Corriere dello Sport: “Serie B. Riforme, lodo Balata: «Regole d’accesso e sostenibilità»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle riforme dei campionati e in particolar modo su quella della B e su Balata.

Un approccio propositivo e idee chiare e congrue a un inderogabile principio: la sostenibilità del sistema. Prioritaria la difesa dei tornei domestici dall’invasione di eventi internazionali, preservando l’equa competizione sancita dai dettati di diritto europeo dello sport. La Lega B, dopo mesi di confronti e discussioni al suo interno, ha messo a punto una proposta organica con l’intento di dare un contributo al tentativo del presidente Gabriele Gravina di procedere, dopo tanti annunci, al riassetto dei campionati. Il “lodo Balata”, elaborato con tutte le società, è stato inviato alle componenti federali in vista dell’Assemblea dell’11 marzo, dopo il superamento dell’ipotesi di riforme alla quale la B aveva aderito ma contestata a monte e a valle.

SOSTENIBILITA’. Il primo obiettivo della bozza cadetta è la sostenibilità del sistema, in termini economici ma anche di credibilità. Fondamentale l’elaborazione di un codice d’ingresso che eviti nuovi casi Reggina. Ma sono tanti gli esempi di contenziosi infiniti con blocco dei calendari. Meglio verificare prima la patrimonializzazione delle società, anche per tutelare i lavoratori che operano in un settore vitale per il Paese. Andrebbe attenzionato l’aspetto infrastrutturale per evitare contenziosi relativamente al rilascio delle licenze nazionali propedeutiche alle iscrizioni.

TAX CREDIT. Insomma, credibilità, pianificazione ed equilibrio. Valori con cui puntare a una crescita non virtuale del sistema e scongiurare un default ormai dietro l’angolo. Fondamentale, in questo senso, l’introduzione di una “tax credit” infrastrutturale e sui giovani. Prevedere, cioè, incentivi e premialità per le società che puntano sulla formazione e sui vivai, con un credito d’imposta da usare in più esercizi, in percentuale su quanto investito negli ultimi 10 anni.

SECONDE SQUADRE: NO IN B. I motivi del no alle seconde squadre in B viene argomentato dalla Lega col fatto, evidente, che tale progetto riduce drasticamente le cessioni a titolo temporaneo dei giovani talenti dalla A ai club cadetti. Inoltre, si verrebbe a creare un vulnus per quanto riguarda il regolare svolgimento dei tornei perché verrebbe meno quella contendibilità dei risultati che è stata una costante d’interesse nel campionato negli ultimi anni, accrescendone il valore.

CONTRATTI FLESSIBILI. Il contenimento dei costi e l’aumento, possibilmente, dei ricavi sono obiettivi che non possono prescindere dalla flessibilità contrattuale. Serve una rimodulazione automatica, in caso di retrocessione, dei corrispettivi pattuiti nella categoria superiore. Fondamentale all’equilibrio economico è la questione mutualità che andrebbe legata a obiettivi precisi con l’attribuzione di risorse per la valorizzazione dei giovani al fine della composizione delle selezioni nazionali. Balata chiede, infine, una simmetria fra promozioni dalla C e retrocessioni dalla A (3 + 3) per limitare quel turn over di club nella cadetteria che crea non pochi problemi non solo di governance.