Corriere dello Sport: “Pavoletti: «Rissa? No stavamo giocando. Ma Giulini è furioso»”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” parla del caos in casa Cagliari. Pavoletti e Cigarini hanno spiegato quanto accaduto: «Speravamo che la cosa finisse da sola, ma alla fine stava diventando una questione stratosferica». Non pensavano di poter scatenare una tale tempesta mediatica che ha rischiato di far collassare tutto il gruppo e per questo ieri pomeriggio Leonardo Pavoletti e Luca Cigarini hanno voluto incontrare la stampa per chiarire, una volta per tutte, quanto accaduto in quella maledetta serata di giovedì scorso, quando l’attaccante si è di nuovo gravemente infortunato al ginocchio sinistro. In città si è scatenata la caccia allo scoop con tanto di file audio che hanno iniziato a circolare con una dettagliata descrizione dei fatti. Una cena di squadra, uno scherzo finito male, una rissa che avrebbe coinvolto, secondo alcune ricostruzioni, Pavoletti e Birsa, secondo altre l’attaccante livornese e Cigarini, con l’intervento di Nainggolan per mettere pace. Ma a mettere la parola fine a tante voci, ci hanno pensato i diretti interessati che, l’uno accanto all’altro e senza alcun segno di una presunta lotta fratricida sul viso, si sono sottoposti al fuoco incrociato di domande, con una doverosa premessa: «Ora vogliamo chiarire noi la situazione perché, nostro malgrado, ci vede interessati e protagonisti». A prendere la parola per primo è stato il regista emiliano. «Non ci sono altre persone coinvolte se non io e Pavo. Non c’entrano nulla altri ragazzi. Sono state dette delle cazzate incredibili soprattutto quella su Oliva che non avrebbe giocato per un litigio con Maran e invece la sera prima aveva la febbre. Ci dispiace che si siano dette tante cavolate su questa storia per una nullità. Non c’è stata nessuna rissa e nessun cazzotto, ma sono solo cose ridicole soprattutto per chi conosce il rapporto che abbiamo noi due». Il compito della fredda cronaca lo ha preso Pavoletti. «Abbiamo un rapporto speciale e una volta usciti dal ristorante, abbiamo iniziato a giocare e a spingerci perché da fuori gli altri ragazzi ci chiamavano per andare via. In quel momento ho fatto una torsione con la gamba sinistra e sono caduto perché il ginocchio mi ha ceduto. E mi dispiace che si sia parlato di pugni perché poi anche le famiglie ne risentono. Stavamo solo giocando e la sfortuna ha voluto che il ginocchio cedesse». Entrambi vorrebbero lasciarsi alle spalle velocemente questa brutta storia, soprattutto l’attaccante che, ad un mese dal rientro, si è trovato a dover ricominciare tutto da capo. «Se rifarei quella cena? Sono stato io ad organizzarla perché volevo trasmettere a tutto il gruppo la mia gioia per il rientro che si avvicinava. Ora devo ritrovare solo la lucidità giusta per scegliere il chirurgo per l’intervento». Un’altra battaglia da affrontare, nel corso della quale Pavoletti potrebbe fare i conti con le ire della società. «Il presidente è incazzato, ma è normale che lo sia perché ha perso per altri cinque mesi un giocatore che stava per rientrare a disposizione. Vedremo quello che accadrà, ma per ora siamo concentrati su quanto dobbiamo fare. Lui sa che sono un suo giocatore e che devo continuare a giocare per fargli tornare il sorriso con qualche gol». La delusione per quanto gli è successo è tanta ma Pavoletti non ha perso la voglia di lottare. «Fa rabbia che da un episodio come questo, qualcuno abbia voluto tirar fuori tanto clamore. In ogni caso sarà benzina per noi e servirà per cementare un gruppo che vuole continuare a sognare».