Corriere dello Sport: “Lotito-Figc, un’altra bufera: esplode il caso di Immobile”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul nuovo caso scoppiato tra Lotito e la Figc.

Dai tamponi al polpaccio. Un altro scontro, nel nome di Ciro, tra Lotito e la Federazione. Non lo merita per primo il centravanti della Lazio e della Nazionale, costretto a saltare Svizzera e Irlanda, fuori causa alla ripresa del campionato. Si è fatto male e può succedere, fa parte del mestiere. Domenica sera, dopo la partita con la Salernitana, è arrivato a Coverciano con un polpaccio indolenzito, come ha riferito allo staff azzurro. Era sceso in campo con un’infiltrazione di antidolorifico per proteggersi dal fastidio al collaterale esterno del ginocchio sinistro che lo aveva tormentato per l’intera settimana.

La postura alterata e il “sovraccarico” potrebbe aver provocato l’infortunio muscolare, scoperto a freddo, nelle ore successive. Era scappato dall’Olimpico dopo le 20,30 per salire sul treno diretto a Firenze e raggiungere Coverciano senza sospettare l’infortunio. Lunedì non si è allenato sul campo. Solo lavoro di recupero in acqua, nelle vasche messe a disposizione dalla Fiorentina. La risonanza magnetica di martedì ha svelato l’edema al polpaccio. ACCUSE. Lotito ieri ha chiamato in causa la Federazione e i suoi medici. Era all’Olimpico per l’inaugurazione del Tour, a pochi metri da Gravina, quando ha cominciato a parlare davanti alle telecamere, tirando fuori il suo risentimento. «Accade sovente ai miei giocatori. Come Lazio siamo abituati a prevenire certe situazioni, conosciamo le criticità di ogni giocatore e siamo in grado di prevenirle. Non a caso abbiamo pochissimi infortuni, ma quando i giocatori passano tra le mani di altri staff si possono verificare situazioni che forse potevano essere evitate»

. Messa giù così, è apparsa una critica durissima alla Nazionale e alla gestione del lunedì post-campionato. «Non so come si sia allenato a Coverciano, a parte o no si è comunque allenato. Potrebbe anche essere che non doveva allenarsi. Se fosse stato già infortunato, non sarebbe partito. A noi non risultavano problemi dal punto di vista medico o clinico. Noi abbiamo saputo tutto quando era già partito». Ha tenuto il punto, facendo intendere una responsabilità azzurra.