Coronavirus in Sicilia, Musumeci: «La situazione economica della Regione rischia di peggiorare molto»

Il governatore Nello Musumeci parla all’Ars dell’emergenza coronavirus, sia dal punto di vista sanitario sia da quello economico. Ecco le sue parole riportate da “Repubblica.it”: «Sotto quest’ultimo profilo la Sicilia rischia un colpo molto forte, perché venivano da una flebile ripresa dopo anni di crollo del Pil anche la situazione economica della Regione rischia di peggiorare molto. Stiamo lavorando, con il contributo di tutte le forze politiche e sociali, a un piano di ripresa. E’ evidente che i documenti contabili scritti prima dell’emergenza non hanno più alcun senso: ritiriamo la Finanziaria scritta nei mesi scorsi, occorre una nuova manovra emergenziale. Intanto abbiamo varato una moratoria sui mutui anche con i nostri enti controllati, abbiamo istituito un fondo da 30 milioni di euro gestito dell’Irfis per dare liquidità alle imprese e un altro fono da 100 milioni come garanzia sui prestiti. Inoltre abbiamo ottenuto la deroga alle scadenze nell’utilizzo dei fondi Ue da parte delle imprese. Lavoriamo insieme per dare una risposta agli enti, ai territori, alle fasce del disagio e alle categorie produttive – dice il governatore – dobbiamo pensare a chi vive alla giornata e sulla spalle ha una famiglia. Per loro intanto abbiamo stanziato intanto 100 milioni, che saranno distribuiti in tre tranche, per l’assistenza alimentare. Sono soldi del Fondo sociale europeo e speriamo di dare una risposta alle famiglie disagiate nei prossimi tre mesi. Questi soldi saranno erogati subito ai Comuni e potranno essere distribuiti già la prossima settimana per le famiglie senza reddito e senza ammortizzatori sociali: questi soldi potranno essere utilizzati per acquisto di prodotti alimentari e farmaceutici. Ai piccoli imprenditori, alle partite iva, ai professionisti dico: vi daremo un aiuto insieme al governo nazionale. Nessuno ha pensato di militarizzare la Sicilia, come qualcuno ha sostenuto, ma di adottare anche in Sicilia misure intransigenti come richiesto anche dalla Campania per affiancare i militari alle forze dell’ordine. Dopo l’iniziale autorizzazione di due soli laboratori per l’analisi dei tamponi da parte dell’istituto superiore di sanità, la regione siciliana ne ha autorizzato circa venti tra pubblici e privati ed è pronta ad aumentare ancora questo numero. Ad oggi il maggior numero dei casi positivi riguarda un cluster limitato. Il monitoraggio prosegue e deve proseguire per almeno i prossimi 14 giorni. Rimanere a casa e rimanerci il più possibile è la misura adeguata per limitare il contagio dai soggetti asintomatici».