Caos Hellas Verona, dichiarata fallita anche HV7. I legali: “Aberrante”

A poco più di un mese dalla dichiarazione di fallimento della società H23, un’altra società della complessa galassia costituita intorno al pacchetto di controllo dell’Hellas Verona si vede assegnare la medesima sorte dal Tribunale di Bologna. Stavolta, come riporta “Calciomercato.com”, tocca a HV7 SpA, società con sede legale presso lo stesso indirizzo di H23 (Galleria Cavour n. 4, Bologna), che con sentenza n. 59/2020 viene dichiarata fallita. Il documento, che fissa per il 15 dicembre 2020 alle 12.30 l’esame dello stato passivo della società, contiene una serie di interessanti informazioni e è punteggiato di annotazioni piuttosto severe. In questo caso la società ricorrente è Santa Benessere & Social SpA. Non cambia invece il proprietario: Gabriele Volpi, patron dello Spezia, nonché soggetto controllante delle società (Delta Limited S.A. e Compañia Financiera Lonestar S.A.) che hanno avanzato istanza di fallimento per H23. Con ricorso presentato in data 9 dicembre 2019 la Santa Benessere & Social ha chiesto declaratoria di fallimento per HV7 (società in liquidazione) per un credito di 5.125.000 euro più interessi, relativo alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario. Dalle prime righe del documento si scopre che Santa Benessere ha promosso un’azione anche presso il Tribunale di Genova, per ottenere un sequestro conservativo di 5,9 milioni di euro nei confronti di HV7. Sequestro che, riferisce il testo, è stato eseguito “su un credito di HV7 verso H23 S.p.A. per un ammontare di euro 4.059.124,44”.

I legali di HV7, in merito alla notizia della dichiarazione di fallimento della società HV7 s.p.a., precisano quanto segue:
la dichiarazione – pronunciata su istanza di un soggetto, che non è munito di titolo esecutivo – è provvisoria e non definitiva; prontamente impugnata dalla società HV7 s.p.a. avanti la Corte d’appello di Bologna, che si dovrà pronunciare sull’istanza di revoca del fallimento;
la dichiarazione è manifestamente errata, basandosi sul travisamento dei documenti di causa; è, infatti, “aberrante” che sia stato dichiarato il fallimento di HV7, la quale – a fronte di un unico ipotetico debito di € 5,9 milioni – ha costituito un deposito cauzionale di € 6,5 milioni a garanzia del pagamento di detto suo unico eventuale debito, laddove mai fosse accertato dall’autorità giudiziaria nelle sedi competenti;
gli organi di HV7 hanno deliberato di promuovere azione di responsabilità per ogni eventuale danno (patrimoniale e non), che dovesse conseguire da una dichiarazione di fallimento manifestamente invalida e ingiusta.