Come evidenziato da Luigi Butera sul «Giornale di Sicilia», da sabato prossimo al 27 dicembre il Palermo entrerà in un ciclo di trentasei giorni decisivo per comprendere la reale consistenza della squadra. Un periodo che, secondo Butera sul «Giornale di Sicilia», arriva dopo un primo terzo di campionato difficile da decifrare anche per gli analisti: un Palermo “double face”, feroce e brillante nelle prime quattro gare, poi molle e poco incisivo nelle successive otto, eccezion fatta per i segnali positivi visti contro Spezia e Pescara.

Alla ripresa, come scrive ancora Luigi Butera sul «Giornale di Sicilia», servirà una sintesi tra questi due volti: una squadra più intensa, capace di giocare un calcio godibile e di restare mentalmente dentro la partita per tutti i novanta minuti. Nessuno chiede una corazzata; si chiede semplicemente un Palermo più… Palermo.

Dopo la batosta con la Juve Stabia, Inzaghi è stato chiaro: dalla gara con l’Entella in poi non ci saranno più sconti. Tutti sotto esame, compreso lo stesso Superpippo, chiamato — ricorda ancora il «Giornale di Sicilia» citando Luigi Butera — a ritrovare le micce per riaccendere una squadra che si è spenta al primo colpo di vento. A Torretta il laboratorio è aperto e si prova di tutto, come accade quando le cose non funzionano.

Ciò che è evidente, conclude Butera sul «Giornale di Sicilia», è che servirà una sterzata immediata. Chi è davanti continua a correre e il distacco si allarga. Le prossime sei partite diranno se le prime quattro giornate erano un’illusione o un’indicazione reale. La palla passa ai giocatori: le parole di Inzaghi suonano come un monito. Gennaio si avvicina e, senza una scossa, qualcuno rischia di trovarsi con “il collo dell’imbuto” sempre più stretto. Impossibile fare previsioni, ma altrettanto impensabile che la società resti immobile se il trend non cambierà.