Torretta Café, Inzaghi: «Palermo ha un pubblico e una società da palcoscenici superiori. Sta a noi dimostrarlo»
Il tecnico rosanero parla del Barbera, del legame con la città, del ritiro a Châtillon e del compleanno del 9 agosto: «Mi auguro un bel regalo da parte del Palermo»
Filippo Inzaghi, intervenuto nell’ultima puntata di “Torretta Café”, ha lanciato un messaggio chiaro alla città di Palermo e ai suoi tifosi, ribadendo il valore del pubblico rosanero e la responsabilità che sente addosso fin dal primo giorno.
«Mi auguro che siano tanti gli abbonamenti e che il pubblico di Palermo si dimostri come sempre il dodicesimo uomo in campo. Abbiamo bisogno di loro. Però non mi piace fare tanti proclami. Io so cosa può darci il nostro pubblico e cosa ci darà. Dobbiamo essere noi a trascinare questo pubblico per fare la differenza. Abbiamo già secondo me una società e un pubblico da palcoscenici superiori, dobbiamo dimostrarlo di esserlo anche noi».
In vista del suo compleanno, Inzaghi ha ricevuto moltissimi messaggi, anche da lontano:
«Sì, mi hanno scritto tantissime persone. Anche una speciale dall’estero e mi auguro che il 9 agosto possa farmi un bel regalo nel giorno del mio compleanno».
Il senso di responsabilità è aumentato ancora di più nell’anno in cui il Palermo festeggia i suoi 125 anni di storia:
«Io dal giorno che ho saputo che sarei stato l’allenatore del Palermo sento responsabilità. La sento ogni giorno. È chiaro che qui è qualcosa di speciale. Palermo è una capitale d’Italia ed è una città con un milione di abitanti. Ho capito dal mio Instagram cosa vuol dire allenare il Palermo, visto che è intasato e non riesco neanche ad aprirlo. Colgo l’occasione per ringraziare tutti. All’inizio ai primi messaggi cercavo di rispondere, poi adesso è più complicato visto che anche a casa coi bambini non ho tutto questo tempo libero, però ringrazio tutti. L’affetto è come dicevo prima sicuramente immeritato però mi sento molto responsabilizzato e molto carico. Non vedo l’ora di riempire il Barbera e di far capire agli altri come è difficile giocare contro di noi».
Infine, un pensiero al ritiro di Châtillon, dove tornerà da allenatore dopo averla già vissuta da calciatore:
«Tornerò dopo tanti anni, è una località che conosco. Sono stato con la Juventus, poi so che è facilmente raggiungibile. Mi aspetto tanti tifosi rosanero perché abbiamo bisogno di loro».
