Rosanero in crisi, per i playoff servono più gol. Adesso servono due vittorie

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e sui playoff.

Un punto che fa morale dentro a un cambio tecnico radicale, ma che non fa classifica, perché il Palermo dal quarto è scivolato al sesto posto. Il pari di Catanzaro sa più di occasione persa che di punto guadagnato, alla luce dei risultati del giorno prima che avrebbero suggerito una gara per attaccare la classifica e per quello che poi ha rivelato la partita, con i padroni di casa poco incisivi, se non nei minuti iniziali, e al di sotto delle aspettative. Anche perché vedere pure il Francavilla scavalcare il Palermo non è certo edificante. I rosanero hanno avuto il merito di tenere bene il campo, manca, però, sempre qualcosa per fare la differenza.

Le attenuanti per Baldini ci sono tutte: il Covid, le non perfette condizioni di alcuni, la squalifica di Pelagotti e Buttaro, la sola settimana di allenamenti a ranghi completi. Le stesse attenuanti che il tecnico aveva respinto alla vigilia per scansare gli alibi e che ha fatto sue al termine del posticipo di lunedì sera per esaltare la prestazione dei suoi. Delle due, una. Il tecnico toscano, di sicuro, ha portato una ventata di entusiasmo, per il resto i nodi sono ancora tutti sul piatto. La squadra ha mostrato ordine e compattezza, ma non si è imposta per trame di gioco e occasioni da gol.

Per i playoff Che la tenuta difensiva andasse già bene lo dimostra che prima del posticipo di lunedì il Palermo, con 16 gol al passivo, avesse la migliore difesa con Monopoli e Avellino. Due gare, a Catania e a Latina dove sono andati in scena errori pacchiani dei singoli non hanno fatto testo, infatti. Baldini dovrà lavorare, semmai, su quello che è mancato ai rosanero nelle ultime tre giornate di Filippi e nella sua prima uscita: i gol. E per fare la differenza con il suo predecessore vincere più gare in trasferta, perché eredita una squadra che prima della gara con il Latina era terza. La prima non l’ha vinta, ma la speranza è che il punto del Ceravolo sia la base su cui costruire una ripartenza che porti al secondo posto, un piazzamento obbligato per chi ha in mente la promozione, in modo da giocare al meglio i playoff, e alla costruzione di una squadra che arrivi agli spareggi come una macchina da guerra, visto che negli altri gironi il livello è nettamente superiore. Altrimenti tutto sarebbe risultato vano.