Rigoni si ritira: «Ho sognato ad occhi aperti. Renzo Barbera strepitoso»

Fresco di addio al calcio giocato, Luca Rigoni ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale di Gianluca Di Marzio.

Ecco le parole dell’ex rosanero:

«Sono partito da un paese di 3000 abitanti a 40km da Vicenza. Lì è iniziata la mia passione per il calcio. A 12 anni sono andato al Vicenza. Per noi vicentini era un punto d’arrivo. Ho avuto la fortuna di conoscere molte persone. Giulio Savoini, una leggenda, mi insegnato il valore e il senso di appartenenza. Ho fatto una carriera sognando ad occhi aperti. Volevo fare una scelta romantica: finire lì dove avevo iniziato. Ci sono tornato a trentaquattro anni. Ho cercato di dare il mio contributo. In questo due anni e mezzo abbiamo vinto il campionato in C e ci siano salvati: credo di esserci riuscito. Purtroppo quest’anno abbiamo avuto difficoltà ma c’è tempo per recuperare. Penso che il ciclo sia stato quasi perfetto».

Chievo – «Ho giocato 6 anni e mezzo a Verona, ho avuto la fortuna di essere anche il capitano, quando non c’era Pellissier. Chievo è stata una tappa fondamentale della mia carriera. Avevo già esordito in serie A con la Reggina, poi mi sono affermato in gialloblù. In questi anni abbiamo vinto un campionato in serie B e abbiamo raggiunto sei salvezze. Abbiamo fatto un lavoro straordinario. Pellissier? Ora mi auguro che riesca a riportare la favola Chievo dove merita».

Palermo e Zamparini – «A Palermo ho vissuto il momento più alto della mia carriera. Il Renzo Barbera è un ambiente strepitoso, ti fa sentire importante. Devo ringraziare anche Beppe Iachini. Un allenatore che mi ha sempre voluto e aiutato. Lo considero il mio padre calcistico. Zamparini? Era un tipo vulcanico, ma ci voleva bene. Era appassionato alla sua squadra, ai suoi calciatori e alla sua gente».