Repubblica: “Trasferimenti e soldi all’estero bufera su Zamparini e i rosa. Il racconto di una giornata lunghissima. E Baiguera…”

“Oltre tredici ore di perquisizione negli uffici del Palermo allo stadio. La guardia di finanza per tutta la giornata di ieri ha passato al setaccio computer, carte, uffici, stanze, magazzini e ogni angolo della sede della società di viale del Fante nell’ambito di un’inchiesta in cui Zamparini è indagato con altri soggetti a vario titolo implicati nella vicenda. I reati ipotizzati sono falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Gli uomini della guardia di finanza oltre allo stadio sono stati anche a casa di Zamparini ad Aiello del Friuli e nelle sedi del gruppo oltre che negli uffici di Vergiate. «Potevano chiedere direttamente a me – dice Zamparini – stanno indagando semplicemente per un’ottimizzazione di bilancio ». Fra gli aspetti da chiarire potrebbe esserci l’operazione Me-Pal, acronimo di merchandising Palermo, la società che prima ha acquisito il marchio rosanero restando sotto la proprietà del club, poi è stata ceduta alla Alyssa, con sede in Lussemburgo, del figlio di Zamparini Diego Paolo. Due passaggi che hanno fatto confluire sul bilancio del club prima 17 milioni di euro e poi, con la cessione all’estero, 40 milioni di euro. «Le perquisizioni – chiarisce il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi – sono nell’ambito di un procedimento penale che prevede anche impiego di proventi di origine illecita, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità. Le indagini non riguardano la cessione del Palermo». Zamparini si è difeso per tutta la giornata. «Sono una persona onesta – dice il patron – tutto succede perché non ho venduto a Baccaglini. Il mio ex manager Baiguera mi ha raccontato di voci secondo cui se non avessi venduto mi avrebbero arrestato. Sul momento la cosa mi ha fatto ridere. Ma adesso trovo strano l’intervento della procura. La giustizia farà il suo corso, ma sono preoccupato. In passato hanno arrestato politici come Musotto e Mannino che poi sono stati assolti». Tirato in ballo, l’ex executive manager Angelo Baiguera, il cui contratto è scaduto lo scorso 30 giugno, ha precisato la sua posizione. «Ho troppo rispetto delle istituzioni per fare illazioni del genere – dice Baiguera – Ho soltanto raccolto una voce circolata durante una cena del Rotary, alla quale per altro non ho partecipato, e che mi è stata raccontata. Ho chiamato Zamparini per informarlo ma non ho mai fatto riferimento a Baccaglini». La lunghissima perquisizione ha tenuto banco per tutta la giornata, bloccando anche il lavoro di dirigenti, impiegati e magazzinieri. Le operazioni di carico dei due camion con tutto il materiale per gli allenamenti sono state rallentate: i finanzieri si sono voluti accertare che nulla potesse essere occultato attraverso scatoloni e bauli destinati a Bad Kleinkirchheim. Nessun angolo dell’impianto di viale del Fante è stato risparmiato: gli agenti hanno chiesto che fosse aperto anche il vano ascensore e quando non si trovavano le chiavi della cassaforte hanno fatto intervenire un consulente esterno per l’apertura delle serrature. Un’operazione, questa, che ha rallentato parecchio le operazioni, visto che mancavano molte chiavi di cassette di sicurezza e armadi blindati. A ora di pranzo, da un panificio vicino, sono state fatte arrivare 23 pizze per i dieci uomini della guardia di finanza e per i dipendenti del club. Gli agenti hanno portato via diversi trolley e hard disk con documenti e file. Solo nel primo pomeriggio alcuni dei dipendenti del Palermo sono tornati in possesso dei computer”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.