Repubblica: “Sei anni a Portanova per stupro di gruppo. Il Genoa non lo sospende: potrà giocare”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso Portanova condannato a sei anni di carcere.

Condannato a sei anni per violenza sessuale di gruppo, ma continuerà a giocare in Serie B. Per il calciatore del Genoa e della Nazionale Under 21, Manolo Portanova è arrivata la sentenza di primo grado al Tribunale di Siena. L’accusa per lui, assieme ad altri due imputati, è di aver violentato nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 una studentessa di 21 anni dentro un appartamento. Ieri il calciatore, 22 anni e giudicato con rito abbreviato, è uscito dall’aula teso e scuro in volto: «Io sono innocente» ha detto, mantenendo la stessa posizione avuta fin dall’inizio del processo.

«Di cosa dovrei parlare?» ha aggiunto secco alle domande dei cronisti mentre si allontanava dal tribunale. Stessa condanna anche per suo zio Alessio Langella (6 anni), mentre l’amico Alessandro Cappiello, che con l’avvocato Antonio Voce aveva chiesto il rito ordinario, è stato rinviato a giudizio. Il gup Ilaria Cornetti ha accolto così tutte le richieste che erano state avanzate dal pm Nicola Marini. Portanova, in solido, dovrà inoltre risarcire la studentessa con100 mila euro, altri 20 mila alla madre della ragazza e ulteriori 10 mila all’associazione di parte civile Donna chiama Donna. La ragazza, che non era presente in aula, è scoppiata in lacrime quando ha appreso la decisione del giudice. Più volte, durante il processo, era apparsa sconvolta, soprattutto durante l’interrogatorio lungo oltre 7 ore in cui ricostruì la vicenda.

«È felice che la giustizia abbia creduto in lei — ha detto il suo legale, Jacopo Meini, dopo la sentenza — Si è messa a piangere di gioia. Sono veramente contento per lei. Sia il pm che la polizia sono stati velocissimi nel sequestrare i telefoni e sentire i testimoni due volte». Portanova a questo punto, che è assistito dal legale Gabriele Bordoni, non andrà in carcere ma potrà fare ricorso in corte d’appello e poi eventualmente in Cassazione. Intanto il Genoa valuta come procedere. Un comunicato la società non lo ha rilasciato ma la sua posizione, in sintesi, è che si tratta di «un caso per ora unico nel mondo del calcio italiano, non vi sono precedenti — fanno sapere — e stiamo studiando come comportarci, partendo sempre dal presupposto che si tratta solo del primo grado di giudizio e fino alla sentenza definitiva per noi vale la presunzione di innocenza».

Il calciatore quindi proseguirà ad allenarsi e verrà convocato per le partite. La nuova proprietà, che ha acquistato il club a fine novembre 2021, non vuole incappare in rischi legali, nel caso in seguito dovesse arrivare un’assoluzione. In tal senso sono fitti i contatti tra la dirigenza e gli avvocati del club. Coinvolto nell’inchiesta c’è pure un quarto ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, ma sulla sua posizione sta ancora indagando la Procura dei minori di Firenze. Secondo la versione dell’accusa, la sera della presunta violenza, la studentessa aveva cenato con un’amica e poi raggiunto l’appartamento nel centro di Siena, dopo essere stata invitata da Portanova a una festa. La ragazza si scriveva con il calciatore già da un paio di settimane. Rimase da sola con lui in una camera, ma a quel punto, racconta, sarebbero entrati anche gli altri tre indagati. La 21enne avrebbe respinto gli approcci del gruppo, ma i quattro poco dopo sarebbero tornati per aggredirla e riprendere il rapporto con un cellulare.