Repubblica: “Poche mascherine e casi dall’estero, in Italia rischio di nuove chiusure”

L’edizione odierna di “Repubblica” parla della situazione Coronavirus in Italia. L’ultima volta che l’Italia ha avuto 3 morti per coronavirus era il 23 febbraio, e tutto doveva ancora accadere – scrive il quotidiano -. Ieri siamo tornati a questa cifra, dopo un picco di 919 vittime il 27 marzo. Nessun decesso in Lombardia, dove i contagi di ieri (33) sono stati inferiori a Emilia Romagna e Veneto (51 e 48). Sono scesi a 49 i ricoveri in terapia intensiva. Ma l’epidemia non arretra, anzi. Con 219 positivi ieri, siamo per il terzo giorno sopra ai duecento. Il numero complessivo dei malati torna a salire: sono 12.440, 72 in più rispetto a sabato. Mancano i controlli, ieri 25 migranti tunisini negativi al test sierologico, ma sottoposti a quarantena precauzionale, sono scomparsi dall’alloggio di Gualdo Cattaneo (Perugia) dove erano isolati. A Roma in una discoteca abusiva 80 persone ballavano ammassate senza mascherine. «La mia impressione è che, al netto dei casi dall’estero, il virus continui a circolare in Italia in modo significativo, anche se sottotraccia», sostiene Galli. «Lo dimostrano i tanti casi trovati con screening e test sierologici. Con il coronavirus il 10% dei positivi causa l’80% dei contagi. Sono i cosiddetti superdiffusori, che possono essere asintomatici. Dobbiamo trovarli alla svelta con i test, per evitare che nuovi focolai si allarghino al di là della nostra capacità di controllo».