Repubblica: “Palermo-Movida, ecco le regole. Biglietti nominativi per le discoteche e musica fino all’una”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla movida palermitana e le nuove regole.

Biglietti nominativi e obbligo di video sorveglianza nei locali, limitazioni agli orari di apertura delle slot machine e alla diffusione della musica nei pubblici esercizi per tutelare i residenti. Ma anche tanti punti da chiarire, lasciati ad atti del sindaco come per gli “intrattenimenti musicali o danzanti” all’aperto e per le regolamentazioni delle sale da bingo. Per approvare il regolamento della movida c’è voluta una maratona infinita dalla mezzanotte di venerdì alle 6 del mattino di ieri, con qualche momento di tensione e un paio di sospensioni. Ma alla fine, nella notte, il Consiglio comunale ha partorito il documento atteso da 4 mesi, per cui si dovevano conciliare le richieste di residenti e commercianti — che gli stessi consiglieri avevano incontrato prima dell’inizio dei lavori — ma anche i pareri della prefettura, osservati solo in parte.

«Il regolamento dota la città di uno strumento che può guidare verso una migliore convivenza tra chi vuole vivere un sano divertimento, gli imprenditori e i residenti che hanno diritto alla quiete — hanno detto il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti — ci sono punti importanti e coraggiosi, a cominciare da una maggiore regolamentazione e un orario ridotto per slot machine e sale giochi autorizzate, fino ai limiti di orario per tutelare le aree della città, in particolare il centro storico e le prescrizioni per i locali di pubblico spettacolo.  Il testo contiene, inoltre, il recepimento della Legge Franceschini che permetterà di pianificare le licenze e le nuove aperture di esercizi».

Ma dall’opposizione arrivano alcune critiche: «Questo regolamento è stato caricato di aspettative molto più alte di quelle cui doveva rispondere — dicono i consiglieri Di Gangi, Giaconia e Mangano di “Progetto Palermo” — la sicurezza è tema ben più ampio e articolato e si è pensato di circoscrivere il problema alla gestione delle discoteche, con proposte potenzialmente illegittime come quelle sull’obbligo di metal detector e tornelli, che potrebbero prestarsi a ricorsi».