Repubblica: “Palermo. Lo schianto dopo la festa. Così è morto Gabriele che sognava la serie A”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’ennesima vittima delle strade palermitane. La giovane vita di Gabriele spezzata per un incidente in moto.

Venerdì notte all’uscita dalla discoteca Country, dopo una serata di festa, l’amico non era in condizioni di guidare e Gabriele Aserio non ci ha pensato un secondo, ha preso le chiavi dello scooter Liberty 50, se l’è caricato dietro e si è diretto verso casa, in via Belgio.

Stava bene e agli altri ragazzi ha detto: «Lo accompagno io».

Non c’è mai arrivato, la sua vita si è spezzata contro un albero a poche centinaia di metri da dove viveva con mamma Rita, papà Antonio e i due fratelli Gandolfo e Antonino. Diciotto anni, al quarto anno di liceo scientifico al Don Bosco, amava il calcio e sognava di giocare in serie A. Testa sulle spalle e battuta pronta, leader di quelli che non mostrano i muscoli, che trascinano con un sorriso e una pacca sulla spalla, Gabriele Aserio è morto in viale Strasburgo all’altezza del civico 212, intorno alle 3,30.

«Con Gabriele abbiamo condiviso il campo tantissime volte, da compagni e da avversari — ricorda Umberto Li Volsi — Non potrò più cercare il suo sguardo complice ai Campi del sole, ma lo prometto: ogni corsa in avanti da oggi sarà anche un po’ sua». Portava la maglia numero 10 nei tornei dell’associazione Progetto Interschool, aveva talento ma davanti a tutto metteva la squadra.

La squadra incidenti della polizia municipale e i carabinieri da ieri notte lavorano senza sosta per capire cosa sia accaduto. Il sostituto procuratore Maria Forti e l’aggiunto Ennio Petrigni hanno disposto l’autopsia sul ragazzo e una serie di accertamenti tecnici per ricostruire la dinamica dell’incidente. Saranno decisive le immagini delle videocamere dei negozi di quel tratto di strada e del controviale. Soprattutto per stabilire se nello schianto è coinvolto un secondo mezzo. Una delle ipotesi, infatti, è che il ciclomotore sia stato urtato o che qualcuno abbia tagliato la strada ai ragazzi facendoli finire contro l’albero.