Repubblica: “Palermo, l’insostenibile leggerezza della difesa. I cinque gol che complicano la corsa alla A”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla leggerezza della difesa del Palermo.

Il peccato originale che i rosanero pensavano di avere espiato è una fragilità psicologica atavica. Il sospetto, negato più volte da Eugenio Corini, ma evidente nella disfatta contro la Ternana, è che alla fragilità mentale e ad alcuni meccanismi difettosi della difesa, si sia aggiunto anche un crollo fisico. Ma nessuna squadra che punta alla promozione può permettersi di subire gol a grappoli, soprattutto nel momento clou della stagione. Comunque la si voglia descrivere, la realtà è che i una partita e mezza il Palermo ha incassato 5 gol, è tornato in uno stato di quasi depressione e ha vanificato un gran pezzo di rincorsa per il secondo posto.

La squadra che è rientrata in campo allo “Zini” contro la Cremonese e che è tornata a Palermo giusto in tempo per ricaricare le batterie e affrontare una cosiddetta partita da vincere, in 135 minuti è letteralmente crollata. A caldo, Eugenio Corini ha detto che, subito il gol del 2-1, la sua squadra è diventata «frettolosa e frenetica». Questo è evidente e vero, perché dopo il nuovo vantaggio della Ternana il Palermo ha prodotto pochissimo, ha subito il 3-1 e ha segnato la rete della bandiera di Matteo Brunori in modo assolutamente casuale e fortuito. Ma questa rischia di essere un’analisi parziale, perché già a Cremona si erano viste le prime crepe e le avvisaglie di quello che è successo nella notte storta del “Barbera”, la quinta sconfitta in casa.

Il Palermo attacca e segna tantissimo, ma basta alterare di un pizzico gli equilibri della squadra per subire gol. Le reti incassate sono state 5 in 135 minuti, recupero escluso. Cioè una ogni 27 minuti. Contro la Ternana sono stati determinanti gli errori individuali, in questo caso di Ceccaroni, che sbaglia il disimpegno nel primo, si fa anticipare da Luperini nel secondo e bruciare nello scatto da Raimondo nel terzo. Ma la sensazione è che tutta la squadra sia mossa male nelle marcature.