Repubblica: “Palermo, Consiglio comunale in stallo. Regolamento movida rinviato”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla movida a Palermo e l’atteso regolamento da parte del Consiglio Comunale.

Il Consiglio comunale di Palermo nemmeno questa settimana discuterà del regolamento sulla movida. L’approvazione del testo non è inserita in calendario e non è stata ancora stabilita una data certa per il dibattimento. Lunedì si è svolta una riunione dei capigruppo di maggioranza. In quell’occasione l’assessore alle Attività produttive, il democristiano Giuliano Forzinetti, ha mostrato il documento integrato con il parere del prefetto Massimo Mariani e del capo dei vigili Angelo Colucciello.

I capigruppo di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Dc lo hanno visionato in anteprima rispetto ai consiglieri di opposizione. Entro la prossima settimana sarà convocata una nuova riunione, stavolta di tutti i capigruppo. Di certo due riunioni a distanza di pochi giorni allungano i tempi. Però, a detta dei presenti al primo incontro, occorreva risolvere i contrasti interni alla rissosa maggioranza. Eppure lo scorso 22 dicembre il presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi, il forzista Giulio Tantillo, a “Repubblica” aveva assicurato: «Questione di giorni, lo voteremo entro i primi di gennaio».

È passato più di un mese da quell’annuncio. “Repubblica” ha visionato il piano condiviso da Comune e prefettura e mostrato ai capigruppo di maggioranza lo scorso lunedì. Il punto più delicato del regolamento riguarda pub e locali che, secondo la prima versione condivisa dalla prefettura, potranno organizzare spettacoli e intrattenimenti musicali o danzanti soltanto occasionalmente. Nel testo rivisto dalla maggioranza questa parte viene invece cassata in attesa di discuterne in Consiglio e trovare un’intesa sul piano. Proprio sul termine «occasionalmente» i titolari di pub e locali avevano annunciato battaglia legale. «Definiscano che vuol dire “occasionalmente”: due volte a settimana, tre al mese? – la critica dei gestori – Arriveranno diversi ricorsi». Ma questo punto è ancora tutto da discutere in Consiglio.