Repubblica: “Italia e le manovre economiche anti-Covid. Stop alle cartelle esattoriali”

L’emergenza Coronavirus sta mettendo in crisi in tutti i settori, in particolare quello economico. Infatti sono giorni convulsi per il ministro Gualtieri e per i sindacati che stanno cercando di varare la legge di bilancio per contrastare la pandemia. L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione.

Con ogni probabilità verrà prorogato il blocco per le cartelle esattoriali, in più ci sarà la proroga della Cassa Integrazione fino al 31 dicembre. Nella legge di bilancio la proroga sarà istituita fino a marzo 2021.
La manovra è di 39 miliardi . Come confermato ieri da Gualtieri, composti da 1,3 per cento di deficit e 18 miliardi di Recovery fund. «Mai una manovra così espansiva nella storia del Paese», ha detto il ministro che ha ricordato come gli investimenti passeranno dal 2,3 per cento del Pil del 2019 al 4 per cento del prossimo anno. Fuori gioco ormai il Mes: «Dibattito tutto ideologico», ha detto Gualtieri ai sindacati. La riforma fiscale avrà una dote di 8 miliardi per il 2022 mentre la sanità potrà contare su 4 miliardi in Bilancio e 6 dal Recovery. Stanziati 1,4 miliardi per la conferma di 30 mila medici e infermieri a tempo determinato, 1 miliardo per i contratti, 400 milioni per acquisto vaccini, 1 miliardo per il fondo sanitario. Per la scuola: 1,2 miliardi per assumere 25 mila insegnati di sostegno.


Stop per invio, pagamenti e pignoramenti delle cartelle esattoriali.
In concomitanza della scadenza del blocco per l’invio di 9 milioni di cartelle esattoriali avvenuta il 15 ottobre, il governo corre ai ripari, con un decreto nella notte, per prorogare lo stop dei pagamenti delle cartelle già ricevute fino alla fine dell’anno e dei conseguenti atti esecutivi. In sostanza le cartelle, cioè l’avvio della procedura dal parte dell’Agenzia delle entrate, sospese da marzo ad ottobre, non riprenderanno a correre fino alla fine dell’anno con una sequenza di circa 1 milione al mese (a novembre 2 milioni). Non scatteranno neanche gli atti esecutivi, la parte più dolorosa dell’operazione, che consiste in pignoramenti di stipendi e pensioni, espropri, ipoteche, fermi amministrativi e sospensioni dei conti correnti bancari.
Più Cig fino a marzo 2021 e fine del blocco dei licenziamenti. Il blocco dei licenziamenti non sarà prorogato oltre il 1° gennaio del prossimo anno, resterà il divieto di licenziare per le aziende in cassa integrazione.