Repubblica: “Era tornata in Ucraina con la mamma per portare via la sorella. E Palermo si mobilita per Elisabetta, la bimba disabile bloccata al confine”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla storia della piccola Elisabetta, bimba disabile, e della famiglia bloccati in Ucraina.

Elisabetta ha trovato un letto in un ospedale. La mamma Elena Pastux e la sorella maggiore Litiia dormono in auto. Dalla notte scorsa attendono il loro turno per varcare il confine con la Polonia. Ci sono chilometri di coda e ci vorranno giorni. Per Elisabetta un’eternità. Ha otto anni, una grave disabilità che la costringe su una carrozzina e può nutrirsi soltanto di riso e poco altro. Ieri non ha toccato cibo. La mamma, originaria di Kiev ma da anni residente a Palermo, è arrivata con Elisabetta nella capitale ucraina venerdì scorso per prendere la figlia maggiore e tornare tutte insieme in Sicilia dove vive anche il papà napoletano Ciro Barbato. Ma intanto è scoppiata la guerra e sono rimaste bloccate in Ucraina.

«Sono disperata — racconta Pastux — Non so come aiutare mia figlia. La situazione è terribile. Ha bisogno di cure e di massima assistenza, anche procurarle del cibo è un’impresa. Le scorte che avevo con me sono finite e non trovo nulla che lei possa mangiare. Cerco di sostenerla, ma anche io sono distrutta». Il palazzo accanto a quello dove si rifugiava con le figlie a Kiev tre giorni fa è stato bombardato. Così ha deciso di scappare approfittando del passaggio in macchina di una coppia di tedeschi in fuga dall’Ucraina. Venticinque ore di viaggio senza mai fermarsi fino al confine con la Polonia, con Elisabetta sempre incollata a lei. Adesso l’attesa è diventata insopportabile, soprattutto per le condizioni della piccola di otto anni.

«Mia figlia non riesce a parlare, non riesce a esprimere a parole l’angoscia che sta provando, non è autosufficiente, per questo l’ho portata con me in Ucraina per prendere la sorella. Viviamo in simbiosi, lei senza di me non può stare», racconta la mamma. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha contattato la Farnesina e ha promesso che farà di tutto per fare rientrare Pastux con le due figlie a casa. «Ho contattato anche le ambasciate competenti, vanno attivati subito dei corridoi umanitari. La famiglia deve tornare a Palermo prima possibile», dice Orlando.