Palermo, un arrivo dopo l’altro e addii: che rivoluzione in tre settimane

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla rivoluzione in casa Palermo nel giro di tre settimane.

Una rivoluzione in tre settimane, quelle che sono servite per cambiare pel e al Palermo. Il mercato in entrata ha subito una svolta con l’avvicendamento in panchina tra Baldini e Corini, ma soprattutto con la promozione di Rinaudo nel ruolo di direttore sportivo ad interim, affiancato dallo scout del City Football Group, Zavagno. Cera una squadra di ricostruire e c’era un progetto tecnico da rivedere, con giocatori che inevitabilmente sono finiti fuori dal radar. Esuberi che erano tali anche l’anno scorso in Serie C, ma chi li aveva portati a Palermo non era riuscito a smaltirli, col rischio di presentarsi all’1 settembre con giocatori fuori lista, pagati per non giocare almeno fino a gennaio.

Il mercato del Palermo inizia col ritorno a casa di Brunori, una volta terminato il prestito dalla Juventus. Formalmente, il primo volto nuovo rispetto all’anno passato è stato Broh, non riscattato dal Sudtirol è tornato alla base. Il club di viale del Fante, invece, aveva fatto scattare le opzioni a proprio favore per Soleri e Fella (quest’ultima obbligatoria dopo la promozione), rinviando successivamente l’accordo con l’Empoli per Damiani.

Di fatto, degli acquisti veri e propri. Così come è stato acquistato Brunori. II primo innesto mai transitato da Palermo, invece, arriva in porta. Salutato Pelagotti, con Massolo dirottato nuovamente in panchina, il primo acquisto dei rosanero è Pigliacelli. Il mercato in entrata prosegue con un’imbarcata di prestiti: Elia (Atalanta), Sala (Sassuolo) e Stoppa (Sampdoria), quest’ultimo dirottato sul gong al Vicenza. La lista degli over, però, è quasi piena. Diventano necessari i sacrifici: Dall’Oglio va all’Avellino e Giron passa al Crotone nello scambio con Nedelcearu. Qualcosa inizia a scricchiolare e, dopo gli arrivi di Pierozzi e Devetak, si rompe definitivamente.

Via Baldini e Castagnini, dentro Corini e Rinaudo. Parte la rivoluzione: arrivano Stulac, Di Mariano, Bettella, Segre, Mateju, Saric, Vido e infine Gomes, dando il foglio di via a due pilastri del Palermo baldiniani come De Rose e Luperini. È una metamorfosi che porta i rosanero a rimuovere gran parte dei protagonisti della vittoria dei playoff, ceduti o relegati al ruolo di seconde linee. In più, Fella va al Monopoli e Somma risolve il contratto oneroso tra quelli della passata stagione. L’ultima pagina da voltare, per mettersi alle spalle il passato.