Palermo-Sampdoria, Escl. Brignoli: «Venerdì sfida equilibrata. Desplanches? La giovane età…»

«Venerdì sarà una partita equilibrata, nella quale potrebbe risultare decisivo il fattore campo. In tal senso sarà importante vedere quale sarà l’avvio di gara del Palermo. Partire con il piede giusto potrebbe essere determinante, considerata anche la possibilità per ì rosanero di poter contare su due risultati su tre. Ai play-off si azzera tutto ma i fattori citati potrebbero avere il loro peso». Questo il pensiero di Alberto Brignoli ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, estremo difensore doppio ex di Palermo e Sampdoria, protagoniste venerdì del match in programma allo stadio Renzo Barbera.

Il fattore da lei citato dei due risultati utili può essere un boomerang?

«Secondo me no. Un calciatore non prepara mai una partita tenendo in considerazione questo aspetto. Questo genere di calcolo può essere una situazione che può entrare in gioco eventualmente negli ultimi venti minuti della partita».

La giovane età può essere un ostacolo per Desplanches vista la delicatezza dell’appuntamento?

«Ciò che conta è la qualità del giocatore, non la sua età anagrafica. Di certo la leggerezza con la quale un giovane portiere può affrontare un appuntamento del genere può avere i suoi aspetti positivi e anche quelli negativi. Alla fine conta anche ciò che il giocatore trasmette al suo allenatore e viceversa. A mio avviso i play-off possono risultare per Desplanches un bellissimo trampolino di lancio in ottica futura per la sua carriera».

Cosa può significare una mancata promozione?

«A mio avviso quest’anno non è stata allestita una squadra per puntare alla promozione diretta, per stravincere il campionato. Certamente se non dovesse arrivare la promozione attraverso i play-off inevitabilmente le cose dovranno andare diversamente. Se non si dovesse infatti passare allo step successivo, con una squadra progettata per vincere il torneo fin dalla prima giornata, una piazza ambiziosa come Palermo potrebbe iniziare a mugugnare»

La parola play-off le riporta alla memoria quelli non disputati con la maglia rosanero?

«È uno dei rimpianti più grandi che ho. Palermo era per me un punto di arrivo e volevo vincere il campionato e presentarmi in Serie A per disputare un campionato da protagonisti. Purtroppo quello che si è verificato ci ha visto come degli attori che hanno subito gli eventi. Di certo i debiti sportivi non erano tali da far pensare a quell’epilogo, considerate le situazioni ben più complicate di altre società. Il fallimento è stata una manovra politica e la storia dice che il problema non è stato Zamparini. Di certo ne hanno fatto le spese i tifosi, diverse famiglie e anche noi che lottavano sul campo per il bene dei colori rosanero».

Cassano dice che giocare al sud un piazze come Palermo è complicato. Condivide?

«Personalmente le pressioni per me sono state sempre stimolanti ed estremamente necessarie. La pressione di Palermo è positiva e ti mette alla prova per poter giocare ad alti livelli. Non è un caso che tanti giocatori passati da Palermo abbiamo trovato poi la loro affermazioni in club di prima fascia. Quella rosanero è un banco di prova che se superato, ti schiude le porte di palcoscenici importanti».

Chi vede favorito ai play-off?

«Per il campionato disputato e per quello che ci ha raccontato la stagione regolare, Venezia e Cremonese partono un passo davanti alle altre. Il Catanzaro esprime un gran calcio e disputerà questo mini torneo con spensieratezza. Poi per blasone è chiaro che Palermo e Sampdoria sapranno giocarsi le loro carte».