Palermo-Padova. Tifo allo stadio e seggi disertati Già venti indagati

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caos seggi disertati a Palermo per le elezioni per seguire la finale playoff contro il Padova.

La Digos ha completato la prima parte di verifica fra l’elenco dei 174 assenti e i nominativi dei biglietti vidimati allo stadio Barbera, la domenica delle elezioni, per la partita che è valsa al Palermo il balzo in serie B. Persone che avrebbero dovuto essere ai seggi e invece erano a fare il tifo allo stadio. Sono già oltre una ventina quelle identificate che adesso saranno iscritte nel registro degli indagati. La Digos sta stilando l’informativa chiesta dal procuratore aggiunto Sergio Demontis che coordina le indagini.

L’elezione del 12 giugno è stata segnata all’apertura dei seggi dall’assenza di 174 persone fra presidenti e scrutatori, con Comune e prefettura che hanno dovuto reclutare i sostituti al volo: tanti impreparati che si sono trovati a dirigere le operazioni di voto per la prima volta. Intanto si lavora senza sosta a Palazzo Jung per controllare tutti i verbali delle elezioni amministrative. Una task force di venti persone fra lo staff del tribunale e i dipendenti comunali che sta spulciando ogni singolo atto.

L’obiettivo è arrivare alla proclamazione del Consiglio comunale a ridosso del Festino di Santa Rosalia. Cinque anni fa fu il 22 luglio, ma poi la prima seduta di Palazzo delle Aquile slittò all’8 agosto. Il copione potrebbe ripetersi. Il lavoro è lungo e farraginoso. Ci sono verbali incompleti e copie di atti che non corrispondono fra loro. In questi casi c’è da convocare in commissione i presidenti di seggio delle singole sezioni.

La commissione elettorale in questi giorni sta passando al vaglio i voti delle liste per confermare le singole percentuali di voto raggiunte, poi si passerà alle preferenze. La conferma di ogni singolo voto è importante perché lo scenario non cambi e tutti i seggi scattati per le liste siano confermati. «Bisogna stare molto attenti, è un lavoro di grande attenzione a cui va dedicato il giusto tempo», dicono dalla commissione elettorale. E sono tanti i consiglieri comunali che vanno in pellegrinaggio ogni giorno a Palazzo Jung per chiedere informazioni sull’effettiva proclamazione.