Palermo, non solo gol. Ma assist e salvataggi: così Brunori è sempre il trascinatore

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Matteo Brunori che pur non segnando molto è un trascinatore per il Palermo.

Da Brunori-dipendente a…dipendente da Brunori. Cambiano le stagioni, passano le settimane e si modificano anche i numeri. Ma il rapporto tra il Palermo e Brunori resta di quelli indissolubili, sotto il punto di vista dell’efficacia e dell’importanza che il capitano riveste ogni qual volta scende in campo. È un Brunori diverso quello targato 2023/24 e lo si è visto in tutte le 24 partite giocate fino a questo momento. L’attaccante rosa, infatti, si è trasformato in un vero e proprio uomo-squadra, capace di trascinare i propri compagni durante tutto l’arco dell’incontro, mostrandosi in prima fila quando c’è bisogno di difendere e rispondendo presente quando, invece, c’è bisogno di attaccare.

Un attaccante che con il passare delle settimane si è messo praticamente a servizio dei propri compagni, aggiungendo al proprio bagaglio tecnico anche un importante dose di altruismo che non ha fatto altro che accrescere le sue qualità. Contro la Feralpisalò, per esempio, Brunori non è riuscito ad andare a segno nonostante un paio di buone occasioni per superare l’estremo difensore gardesano, ma si è reso protagonista di un importante assist che ha poi portato Ranocchia a siglare la rete del momentaneo vantaggio. Una settimana fa, poi, l’ormai celeberrima doppia respinta sui tentativi degli attaccanti del Bari sugli sviluppi di due calci d’angolo: in chiusura di primo tempo respingendo di testa e in apertura di ripresa spazzando con il destro.

Il risvolto della medaglia è dato dal fatto che, chiaramente, in zona gol il bomber italo-brasiliano stia soffrendo più del solito, soprattutto analizzando le sue passate stagioni con la maglia del Palermo. A questo punto della stagione, 12 mesi fa, Brunori era infatti a quota 13 reti segnate dopo 24 partite di campionato. Ora, invece, il capitano del Palermo è sì il capocannoniere dei rosanero, ma con «soli» 8 centri messi a segno, ben 5 in meno rispetto alla passata stagione. Un piccolo lato negativo che, tuttavia, viene colmato da quello detto prima e dalla generale propensione che il Palermo ha di andare a segno a prescindere che il marcatore sia il proprio terminale offensivo.