Palermo: lavori alla Bandita, corsa contro il tempo. Un intervento di 13,6 milioni per riqualificare l’area del porto. Prevista pure la realizzazione di due piscine

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui lavori alla Bandita di Palermo.

Dopo il parco a mare dello Sperone, ora è la volta del porto della Bandita. Il Consiglio comunale oggi approverà il progetto che poi Invitalia dovrà mandare a gara. Avrebbe già potuto approvarlo ieri, ma sono emersi alcuni dubbi interpretativi: l’opera non è inserita nell’elenco annuale delle opere pubbliche. Ma pare che l’inghippo sia risolvibile: trattandosi di risorse extra-comunali si può provvedere successivamente a inserire l’opera nel programma. E stamattina dovrebbe arrivare la soluzione definitiva. Anche perché è una corsa contro il tempo: entro la fine del mese l’opera deve andare a gara sennò i finanziamenti vengono messi in discussione.

L’intervento è parte di un sistema di iniziative che riguarda il tratto di costa e di via Messina Marine nella porzione compresa tra il porto di Sant’Erasmo e la ex discarica di Acqua dei Corsari, prossima al confine con il comune di Ficarazzi. Parliamo della riqualificazione della Costa Sud che sostanzialmente si compone di tre distinte azioni e complessivi 70 milioni di euro di finanziamento, oltre alla bonifica del cosiddetto «parco Libero Grassi», intitolato all’imprenditore assassinato dalla mafia del racket delle estorsioni.

L’obiettivo è riconvertire una delle zone più martoriate della città, diventata la discarica del «sacco di Palermo» degli anni Sessanta e Settanta, dove venivano gettati detriti e i pezzi delle ville liberty buttate giù in una notte. Il risarcimento tardivo per una delle aree di fronte al mare più suggestive della città dei cui scorci sono pieni i quadri dei vedutisti dell’Ottocento. Nel caso specifico si tratta di un intervento di 13,6 milioni di euro con cui dovrebbero nascere anche due piscine, di cui una olimpionica, quasi a sfioro sui flutti. Ma anche un parco attrezzato, un giardino pubblico e – ovviamente – il dragaggio del vecchio porticciolo e la sua riconversione a molo turistico.