Palermo: staffetta continua fra Lund e Aurelio, ma il cambio non paga
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Lund e Aurelio.
Un cambio praticamente sicuro e, spesso, senza un apparente motivo valido per poter essere fatto. Si è parlato spesso in questi mesi della staffetta sulla corsia di sinistra tra Lund e Aurelio. Due elementi che hanno dimostrato di equivalersi e meritare di giocare da titolari con la maglia del Palermo a prescindere dall’avversario che i rosa affrontano. Una concorrenza spietata che, tuttavia, serve a entrambi gli esterni per lavorare sodo durante la settimana in modo da convincere l’allenatore a puntare su di loro nella scelta del titolare di ruolo. Durante queste prima parte di campionato, quello che salta all’occhio è la sistematica decisione da parte di Corini di utilizzare uno degli slot per le sostituzioni per fare uscire uno e fare entrare l’altro. A prescindere dal risultato, a prescindere dal fatto che si voglia difendere un vantaggio acquisito o recuperare una situazione di difficoltà: il cambio Lund per Aurelio o viceversa, è una costante di tutte la partite.
A dirlo sono i numeri: nelle quindici partite di campionato in cui entrambi i calciatori erano a disposizione del tecnico e hanno potuto giocarsi un posto da titolare (15 e non 16 per via del fatto che l’arrivo tardivo di Lund non gli ha permesso di essere disponibile per la prima partita di campionato contro il Bari), in una sola occasione questo cambio non è stato fatto: il 12 novembre contro il Brescia, nell’ultima vittoria dei rosanero, l’unica nelle ultime 8 giornate di campionato. Coincidenza? Probabilmente sì, ma sta di fatto che il cambio tra i due terzini sinistri è stato fatto 14 volte su 15 e sempre nella seconda frazione, praticamente dopo tra il 60’ e il 75’ della ripresa. Ma sta di fatto che la staffetta poi va sempre in scena, come dimostra anche l’ultima partita con il Parma con Aurelio in campo nel finale. Una scelta, però, che non ha pagato nemmeno stavolta, visto che proprio l’esterno sinistro s’è dimenticato di marcare in area su quella punizione che è finita sulla testa di Charpentier