Palermo, i tiri da fuori area sempre più letali. Sono già otto le reti subite

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui tiri da fuori subiti dal Palermo.

In principio era la piazzola maledetta del Barbera, quella da cui ogni conclusione a giro scagliata verso la porta del Palermo andava a morire sotto l’incrocio; da quel momento però è emerso come, al di là della bravura dei tiratori avversari e della bellezza delle loro esecuzioni, i rosa abbiano un serio problema nella gestione dei tiri da fuori area. Ben otto di questi infatti si sono trasformati in gol: si tratta del 21% delle reti subite (38 in tutto) da Pigliacelli, dato tutt’altro che confortante per una squadra con ambizioni di promozione e che continua a penalizzare i rosanero.

A punire il numero 22 con questa modalità sono stati nell’ordine Canotto per il Cosenza, Ciervo per il Südtirol, Reca per lo Spezia, Estevez (con deviazione) e Mihaila per il Parma, Castagnetti (all’andata  nonché unico a timbrare di sinistro) per la Cremonese, Pereiro per la Ternana e, sabato, Paghera per il Brescia. Un numero così alto di realizzazioni da fuori è frutto di più fattori, a cominciare da un piazzamento non perfetto del portiere e da una prontezza nell’intervento che non sempre si è materializzata.

Basta un secondo di ritardo nel battezzare la traiettoria del pallone (a volte la visuale di Pigliacelli era anche coperta da avversari e compagni) ed è già troppo tardi: nello specifico, i tiri di Castagnetti e Pereiro non sembravano così insidiosi, ma essendo particolarmente angolati è bastato che Pigliacelli si tuffasse in leggerissimo ritardo e la rete era ormai inevitabile.