Palermo. Ancora uno sbarco targato City Group, arriva un fisioterapista

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su uno sbarco a Palermo da parte di un fisioterapista del City Group.

Uno «sbarco» era atteso in settimana e così è stato. Nella giornata di ieri, al «Barbera», si è vista una vecchia conoscenza dei colori rosanero: il fisioterapista Federico Genovesi, già presente nello staff dell’Us Città di Palermo dal 2012 al 2016. Salutata la Sicilia, si è trasferito a Manchester. Al City, per l’appunto, motivo per cui il suo ritorno in viale del Fante è tutt’altro che causale. Il legame con Palermo resiste ben al di là delle questioni lavorative, ma la visita di ieri era dovuta proprio all’imminente ingresso del club nel network del City Football Group.

Un closing che dista giusto qualche giorno ormai (indicativamente verso il 1° luglio), ma con parecchio lavoro già in programma per presentarsi pronti sin dall’inizio della stagione. Con Genovesi, in sede, erano presenti altri componenti dell’attuale staff rosanero, tra cui il preparatore atletico Petrucci, col quale già si conosceva dai tempi della precedente militanza a Palermo. La riprova di come il lavoro del City sia improntato anche sulla stessa metodologia, condivisa da tutte le squadre del gruppo e «dettata» da Manchester. Se uno dei componenti tecnici dello staff di Guardiola viene di persona a parlare con il team di Baldini, è proprio per analizzare e valutare il da farsi in vista dell’immediato futuro. Il ritiro, ancora da ufficializzare, inizierà nel giro di poche settimane ed è anche per questo che il Palermo, ben prima di annunciare il passaggio del controllo alla holding dello sceicco Mansur, sta portandosi avanti col proprio programma.

Dopo un primo sopralluogo formale, avvenuto a metà maggio con Marwood e Gardini ospiti in sede, seguito dalla visita di Gigliani, De Montauzon e Zavagno in occasione della finale di ritorno dei playoff (che ha portato anche a colloqui con i dipendenti del club), arriva dunque un terzo «sbarco» a Palermo, stavolta di natura diversa. Più tecnica che societaria, più improntata al campo che al business, anche perché l’affare è ormai concluso.