Palermo ai piedi di Brunori, arma letale per i playoff. Ma resta il problema società

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo ai piedi di Brunori, un’arma letale in vista degli eventuali playoff.

Sta trovando la sua consacrazione, adesso deve farla coincidere con quella del Palermo. Matteo Brunori, 27 anni, preso in prestito dalla Juventus under 23, si è ri-definito come goleador, etichetta conquistata ad Arezzo (3 anni fa 17 gol e le finali play off) ma poi messa in discussione dai passi successivi. Poco a Pescara, un soffio con la Juve 2 allenata da Zauli, discreto ma retrocesso con l’Entella in serie B. Il Palermo doveva sostituire Lucca, almeno in termini di efficacia, e qualche dubbio era sorto. Sarà adeguato questo attaccante giramondo, nato in Brasile ma trasferitosi piccolissimo in Italia, che non riesce a restare nella stessa società per più di un anno? Le cifre ora sono tutte dalla sua parte perché Matteo tiene l’identica media che l’anno aveva la rivelazione Lucca, 10 gol nei primi 24 match disputati.

Ruolo giusto e futuro. Ma la concretezza del 9 è solamente lo splendido corollario di un gioco dinamico e intelligente. L’attacco alla profondità, i mezzi tecnici, la disponibilità a giocare con la squadra: nel conto metteteci anche due assist e due rigori conquistati. Brunori si è rivelato il rinforzo migliore dell’estate ed ha trovato in rosanero la collocazione più adatta. Fra i motivi del suo mancato decollo c’era una utilizzazione frammentata, che lo dirottava spesso sulla fascia contando sulla sua rapidità. Ma a Palermo ha acuito le doti da bomber: si pensi al gol decisivo costruito da solo alla Virtus Francavilla, al guizzo a 2′ dal termine che ha permesso di vincere lo scontro diretto col Monopoli, adesso alla sua prima doppietta a Campobasso che ha mantenuto l’imbattibilità di Baldini.

La speranza è che la sua concretezza e determinazione le trasmetta all’intera squadra, impegnata in una serrata volata per i posti migliori nei play off. Un giocatore così non va fatto sfuggire ma la formula del prestito secco sembra lasciare poche chances. Rispetto ad altre situazioni del recente passato (Felici e Rauti, tornati al mittente), il discorso è più aperto per l’età (27) e le prospettive del calciatore. Ma tutto passa per la promozione perché l’ambizione naturale di Brunori è crescere. Meglio se col Palermo dove ha già tracciato una strada. Ma qui il problema è di un futuro societario ancora da definire a prescindere dalla categoria.