Musumeci non usa l’app anti Covid Immuni: “La mia assistente controlla”

Intervistato a Timeline su SkyTg24 la conduttrice gli ha chiesto proprio se voleva fare un appello ai siciliani così poco inclini a scaricare Immuni.

Queste le parole di Musumeci: “Faccio appello continuamente ai miei concittadini, per dimostrare anche in questa fase che non siamo secondi a nessuno: dimostriamo di essere un unico pensiero, un unico movimento e con un unico obiettivo”. Ma poi la conduttrice ha domandato: “Lei, presidente l’ha scaricato?” e Musumeci ha risposto: “Ho la mia assistente che ogni giorno è la mia sentinella”.

“Non è facile trovare il punto di equilibrio. Mi sono trovato e mi trovo tra due partiti: c’è chi mi scrive apra tutto, abbiamo bisogno di tornare a vivere e chi mi dice chiuda tutto altrimenti moriremo. E’ difficile trovare sempre il punto di sintesi”. Ha continuato a Timeline Musumeci. “A giugno dovevamo dare un segnale di apertura, di rivincita e di ripresa – ha spiegato -. La Sicilia è stata tra le Regioni d’Italia più visitate e gli imprenditori hanno un pò ripreso respiro. Sapevamo che in autunno sarebbe tornato il peggio. Non siamo stati colti di sorpresa. Sappiamo che con virus potremmo dover convivere almeno per un anno. Non dobbiamo mai perdere di vista, però, l’obiettivo di essere cauti e prudenti. Se si rispettano le regole si può contenere la diffusione del contagio”.

Poco prima su un’altra rete il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci vedeva “poco impegno da parte delle prefetture” dell’Isola nei controlli sul rispetto delle norme contro il diffondersi del coronavirus.

Intervistato a Omnibus, su La7, Musumeci ha auspicato “un’azione severa” da parte delle forze dell’ordine: “non servono mille sanzioni – ha spiegato – ne bastano dieci pesanti che possano così diventare un deterrente. Abbiamo fatto appello al senso di responsabilità perchè finito l’effetto paura ognuno si sente libero quasi di sfidare il virus. Questo è un atteggiamento irresponsabile sia per chi lo mette in atto sia perchè rappresenta un pericolo anche per gli altri”.

Una linea più dura nella lotta al Coronavirus con restrizioni e zone rosse? La linea più dura non la decide la politica ma sono i numeri a stabilirla. Non si può immaginare una misura restrittiva se i dati che emergono dal territorio non suggeriscono l’opportunità di farla. In Sicilia ho istituito cinque zone rosse, sono scelte dolorose ma inevitabili perchè se le autorità sanitarie mandano dei dati che esulano dall’andamento fisiologico non si può non determinare la chiusura”.