Lo Monaco: «Ci lecchiamo le ferite. Iscrizione? Tutto ok. Sull’allenatore…»

Il silenzio stampa in casa Catania è finito e lo interrompe Pietro Lo Monaco. Queste le sue dichiarazioni in conferenza stampa: «Non è andata bene per il salto di categoria, ci lecchiamo le ferite ma ripartiamo. Oggi il Catania è una società forte, stimata e in alcuni casi anche temuta. Tre anni fa il campionato costò 3 milioni e 941 mila euro, molto meno del Foggia che vinse il torneo. L’anno seguente 3 milioni e 694 mila euro e non vi dico quanto spese il Lecce, quest’anno ci siamo confermati su quelle cifre. Sono numeri a bilancio, non si scappa. La proprietà ha garantito i capitali per l’iscrizione? È normale. Chi altro dovrebbe farlo? Anche per il prossimo torneo allestiremo una formazione in grado di puntare al salto di categoria. Il Catania è ripartito, abbiamo già preso alcuni giocatori. Vedo gli stessi atteggiamenti del 2012: solo che allora avevo deciso di andare via, ora no. C’è chi usa la penna per motivi personali, ho letto cose assurde con l’obiettivo di colpirmi. Ripeto: ci starò gli anni che ci vorranno, ma porterò il Catania lì dove deve. Questo club non lo lascio morire. Se in dieci anni qui avessi ascoltato tutte le chiacchiere non avrei combinato niente. Le critiche della piazza? Il giorno in cui dovessi essere inquisito, mi difenderò in tribunale. Non ho bisogno di difendermi da altro. Nei prossimi giorni incontreremo Sottil e discuteremo con lui dell’annata appena trascorsa. Lucarelli non torna, Grassadonia non è un obiettivo. Italiano? Allena il Trapani. Seguiamo alcuni tecnici, ma non si tratta dei nomi che circolano. I giocatori? Abbiamo una buona rosa, andrà via chi non si è trovato bene. Lodi rimane? Vedremo. Calapai, Silvestri, Manneh, Sarno, Curiale e Di Piazza restano. Pisseri? Può darsi sia stanco di restare qui. Aya? Non ha mai voluto rinnovare. Sa che chi è in scadenza non gioca, ma diceva di voler restare: abbiamo aspettato per mesi il procuratore, poi a poche settimane dalla fine del torneo era difficile cambiare registro. Il caso Di Grazia è diverso: ha detto di voler andare via sin da inizio stagione».