Lega Pro, Ghirelli: “Le gare del weekend si giocheranno regolarmente. Ma rimane lo stato di agitazione” – Il comunicato

Attraverso una nota ufficiale, Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha fatto il punto sulla richiesta di defiscalizzazione avanzata a fine 2019, che portò a un turno di sciopero del campionato, spiegando che lo stato d’agitazione rimane, ma che in questo weekend le squadre scenderanno in campo regolarmente. Ecco il comunicato:  “Con l’azione del 22 dicembre u.s. abbiamo voluto prendere una decisa posizione e lo abbiamo potuto fare perché, in questi mesi, abbiamo acquisito credibilità per le regole introdotte ed applicate e gli atti di risanamento posti in essere. Non abbiamo nulla da nascondere, le nostre richieste e proposte non hanno avuto il riscontro che auspicavamo. Ora tutti sanno, se c’era bisogno dimostrarlo, che non scherziamo perché siamo seri, abbiamo sollevato il tema principe per i club di Serie C, senza infingimenti o ipocrisie: il 2020 ci deve dire se siamo sostenibili con l’attuale configurazione. Chiediamo al governo che ci sostenga attraverso provvedimenti che vanno dalla restituzione del credito di imposta a nuove forme di contribuzione al calcio (1% dell’ammontare degli introiti delle scommesse etc.), dalla revisione della legge Melandri ad una modifica relativa all’imposizione IRAP sui contratti dei tesserati. Noi siamo il calcio sociale e quello della formazione dei giovani calciatori, i presidenti mediamente effettuano annualmente interventi da due a quattro milioni di euro, chiediamo risorse finanziare per utilizzarle per la costruzione di centri sportivi e per la formazione di giovani calciatori. Il quesito aperto è tremendamente semplice: o si trovano risorse per questa esperienza originale del calcio italiano o bisogna ridurre il numero dei club contribuendo a peggiorare la qualità sociale dell’Italia, non solo del calcio. Le gare in programma dall’11 al 13 gennaio p.v. si giocheranno regolarmente perché questo è il nostro primario scopo e perché i tifosi hanno il diritto di emozionarsi allo stadio. Rimane fermo lo stato di agitazione che valuteremo con quali forme attuare nel prossimo futuro”.