La verità sul video di Insigne, il destinatario: “Non deve vergognarsi di aver salutato un detenuto”. Sbugiardato l’agente

Si fa vivo l’uomo al quale Lorenzo Insigne aveva augurato “una presta libertà” in un video che aveva sollevato polemiche. Sbugiardata la versione che fosse un saluto scherzoso ad un ragazzo in isolamento a casa a causa del Covid.

Ed invece era esattamente quello che sembrava, come spiega ora chiaramente il destinatario del saluto, che sbugiarda completamente la versione dell’agente. “Insigne è un mio idolo e per me avere quel video saluto è stata una cosa bellissima”, racconta Checco T. al sito Internapoli, da lui contattato proprio per puntualizzare con precisione la vicenda. Il giovane racconta che un suo amico ha incontrato per caso l’attaccante di Frattamaggiore alla stazione di Roma (e fin qui le versioni coincidono) e gli si è avvicinato per chiedergli di registrare un messaggio per una persona reclusa agli arresti domiciliari, dicendogli che era un suo grande tifoso. Girato il filmato, la cosa per Insigne era finita lì e se n’era andato.

Dall’altro lato della storia, invece, quel video aveva seguito il suo percorso ed era stato recapitato al destinatario, il quale ne era stato così felice da pubblicarlo sul proprio profilo TikTok. Da lì era finito su Twitter, diventando virale e dando il via alle polemiche che hanno portato Checco a raccontare ora come stanno realmente le cose: “Io e Insigne non abbiamo alcun tipo di rapporto, sono un suo grande tifoso e basta. Mi dispiace che abbia inventato la scusa del Covid. Mi ha dato una grande gioia ricevere quel video e pubblicandolo sui social volevo condividere la mia felicità”.

“Insigne non deve vergognarsi di aver fatto un video saluto ad un detenuto – continua il giovane – Ho sbagliato e sto pagando le conseguenze, ma non spaccio né faccio rapine né tantomeno sono in qualche clan. Quando ho letto certe frasi mi sono sentito zero. Non siamo animali, siamo persone anche noi. Quando ho visto quel messaggio sembravo un bambino, perché per me è stato emozionante. Non sapevo che succedeva questa bufera”. Una versione supportata dalle chat e dalle prove prodotte da Checco, che permettono di contestualizzare precisamente il video.

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