La Stampa: “La Pro perde, ma esce a testa alta dall’appuntamento con la storia”

“La Pro Vercelli dal Barbera esce a testa alta, ma senza punti. Il Palermo, con il minimo sforzo, conquista i tre punti in palio e va a rete sfruttando al meglio due ingenuità difensive dei bianchi: la prima di Bergamelli che si fa superare con troppa facilità da Nestorovski, la seconda di Legati, che troppo morbido nel gestire un disimpegno, lascia strada all’attaccante di casa, che sigla una doppietta. L’illusione I leoni si illudono al 20’ con Bifulco, che da palla inattiva fredda Posavec. Il vantaggio dei vercellesi dura però poco: il Palermo sigla l’1-1 e rimette in equilibrio la sfida prima dell’intervallo. Nella ripresa arriva il secondo gol dei siciliani e per la Pro la gara si fa tutta in salita. I leoni continuano a macinare gioco, ma nell’arrivare sotto porta sono troppo macchinosi: tante le palle gol create, ma nessuna nella ripresa concretizzata. A Raicevic viene annullato un gol per fuorigioco. Grassadonia negli ultimi minuti gioca con una Pro a trazione anteriore, ma senza fortuna: i vercellesi, con Nestorovski espulso, non riescono a sfruttare al meglio la superiorità numerica. Finisce 2-1, con la Pro che esce dal campo tra gli applausi. Magra consolazione Alla Pro resta la prestazione, ma è una magra consolazione. I bianchi dal Barbera escono a testa alta, protagonisti di una gara tutta cuore e carattere, che però non migliora la classifica, sempre più grigia. I vercellesi, dopo sei gare, sono ultimi, con soli due punti. Un bottino magro, che dovrà essere rimpinguato già sabato, nella sfida casalinga contro il Cesena, altrimenti per la Pro saranno dolori. Due punti in sei gare sono veramente pochi: il campionato è ancora lungo, ma il passo attuale della Pro è da retrocessione. «Siamo stati bravi a fare la partita e abbiamo avuto tanta personalità – ha commentato a caldo mister Grassadonia ma resta un rammarico enorme: è stata una partita beffa, perdere così fa davvero male»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Stampa”.