Repubblica: “«Guerra sanguinosa». Ecco cosa sta accadendo in casa Psg”

“Se sia una guerra sanguinosa o una guerricciola, da derubricare a normale dinamica di uno spogliatoio in cui arriva un’ingombrante stella e tutti devono assestarsi, lo capiremo col tempo. Ma in ogni caso si sa già chi sarà il vincitore della disfida in atto al Psg tra Neymar e Cavani, con i rispettivi scherani, leggasi compagni di squadra, alle spalle di uno o dell’altro, secondo clan: sarà per forza di cose il brasiliano, su cui la proprietà qatariota ha puntato tutto e anche di più. La lite tra i due per calciare un rigore contro il Lione, nove giorni fa, ha avuto strascichi interessanti e ha fatto venire alla luce splendide storielle interne, rivelate ieri dallo spagnolo Paìs, non dalla stampa francese, il che aggiunge ulteriore dinamite alla situazione, considerato che l’allenatore del Psg è lo spagnolo Emery. Dallo sbarco di Neymar a Parigi 50 giorni fa, secondo la ricostruzione, sarebbero accadute cose spiacevoli. La prima è stata che il presidente Al Khelaifi avrebbe saputo da fonti riservate che l’Uefa potrebbe escludere dalle coppe il Psg a partire dal 2018 per gravi violazioni del Fair Play Finanziario, il che induce il Psg a mettere sul mercato tutti i suoi pezzi pregiati ad agosto, da Di Maria in giù, provocando una mezza rivolta dei giocatori, sedata a fatica, non vendendo nessuno. La cosa avrebbe alienato a Neymar le simpatie anche di un paio di brasiliani, come Marquinhos e Lucas, creando subito una frattura nello spogliatoio, mentre accanto a O’Ney rimane Dani Alves. Poi, dopo la lite per calciare il rigore tra Neymar e Cavani, lo stesso presidente avrebbe offerto seduta stante a Cavani il milione di bonus concordato se il Matador fosse stato il capocannoniere a fine stagione, chiedendogli di lasciare i rigori a Neymar per quieto vivere, ma Cavani ha rifiutato con sdegno. Il gelo tra i due assi continua, non si parlano, non comunicano, con Cavani che dopo quattro anni a Parigi si ritiene ingiustamente scavalcato, visto che la dirigenza fa la ruota intorno a Neymar. Le eccessive attenzioni per il brasiliano avrebbero stizzito buona parte dello spogliatoio, che ora guarderebbe al numero 10 come a un intruso, o al cocco del presidente, con conseguenze finora impronosticabili. La cena di riconciliazione organizzata da Dani Alves la scorsa settimana sarebbe stata un flop, perché nessuno ha fatto pace con nessuno, mentre domenica sera Thiago Silva ha dato un party per il suo compleanno e l’unico assente era proprio Cavani. Insomma un bell’ambientino, e proprio alla vigilia di Psg-Bayern, il clou della seconda giornata di Champions, col ritorno di Ancelotti a Parigi dopo 4 anni e la prima vera grande prova internazionale del nuovo Psg col tridente Mbappé- Cavani-Neymar. Ma il club ha sposato la causa di Neymar e lui sarà il vincitore in ogni caso. Perché guadagna oltre 35 mln a stagione, più del doppio di Cavani che ne guadagna 14. Perché dal suo arrivo il Psg ha venduto 120mila magliette col suo nome. Perché i suoi followers sui vari social sono 176 milioni, mentre il Psg da solo ne ha appena 48 milioni. Perché il calcio ad altissimi livelli ormai è questo, è anche marketing e prevalenza della griffe più importante, mica soltanto valutazioni tecniche o etiche. Sarà per questo che Emery, vaso di coccio tra tanti vasi d’acciaio, perché è solo un allenatore in mezzo a una storia tanto più grande di lui, ha lanciato un grido di dolore, o un avviso: mi trovo in un mare di guai, abbiate pietà di me”. Ecco quanto riporta l’edizione odierna de “La Reubblica” in merito alla vicenda relativa a Cavani e Neymar al Psg.