La Nuova Venezia: “Vanoli: «Mi sono asciugato le lacrime. Ora daremo il 200% per la A»”

L’edizione odierna de “La Nuova Venezia” si sofferma sulle parole rilasciate da Vanoli in vista di Palermo-Venezia.

Passare oltre la delusione di La Spezia. Paolo Vanoli e i suoi ragazzi hanno messo da parte l’amarezza e si apprestano ora ad affrontare il Palermo nei primi 90 minuti della semifinale dei playoff promozione. Ecco le impressioni del tecnico.

Come ha visto i ragazzi? Tutti gli effettivi sono a disposizione?
«Stiamo tutti bene, mancano sono gli squalificati Altare ed Ellertsson che comunque verranno via con noi. Non saranno aggregati calciatori dalla primavera, che ha giocato ieri l’altro. Mi è piaciuta molto questa settimana di lavoro. Abbiamo trasformato la delusione in rabbia in vista della prossima partita: ho visto grande voglia. Quello che è successo al Picco con lo Spezia fa parte di una crescita. Dopo la partita ho detto ai ragazzi che non avevo niente da dire, ognuno di loro doveva trovare le spiegazioni dentro di sé. Tutte queste esperienze vissute in stagione dobbiamo raccoglierle e farne tesoro in vista dei playoff, una seconda chance che siamo stati bravi a conquistare. Si è chiuso un capitolo, ma la bellezza è di poterci giocare la seconda opportunità, e per conquistarla dobbiamo dare il 200%».

Come si affronta una squadra come il Palermo?
«Bisogna cancellare quello che è successo in campionato contro di noi. I playoff, nonostante siamo arrivati davanti di tanto ai rosanero, danno un’altra possibilità. Il Palermo è completamente un’altra squadra da quella incontrata l’ultima volta quando l’allenava Corini, ma c’è anche un’altra atmosfera. Li abbiamo trovati forse in un momento dove non stavano bene non tanto fisicamente ma mentalmente e siamo stati bravi ad approfittarne. Sappiamo benissimo che è una delle rose più importanti per vincere questi playoff, direi sicuramente loro e la Cremonese. Nel percorso del campionato, però, questo non si è visto, come si è vista l’altra sera (contro la Sampdoria, ndr) hanno fatto valere nei cambi che hanno. Noi però siamo pronti e dobbiamo essere bravi in tre cose: capire l’atmosfera che ci sarà, tenere dentro quello che abbiamo raccolto durante il campionato, sapendo che siamo una squadra forte e la lucidità perché i playoff si giocano in due partite e non in una».

Si aspetta la stessa fisionomia di gioco del Palermo che si è vista con la Samp? «Penso di sì. Quella era però una partita secca, questa si gioca nei 180 minuti. Sicuramente hanno la qualità nei cambi, soprattutto a metà campo, hanno giocatori polivalenti come Ranocchia, Insigne, Di Francesco a fianco di Brunori. Hanno davvero tanta scelta, ma lo stesso Diakitè, che aveva già fatto vedere il proprio valore con la Ternana. Il Palermo ha operato quest’anno con giocatori di grande qualità».

Che spiegazione si è dato del secondo tempo contro lo Spezia?
«Non c’è mai una verità. Ho detto ai ragazzi che il giorno dopo mi sono messo a piangere. Perché sono una persona umana ed era un’occasione importante. Io però ho una grandissima qualità, girare pagina diventare ancora più forte. Possiamo dire che dopo il primo tempo, di cui non sapevamo il risultato di Como, forse ci siamo spaventati per questo sogno. Io penso più a questo. Se è così allora forse non siamo arrivati pronti».

Le lacrime come le ha vissute?
«Nel mio angolino. A volte si è umani e pensi che magari si poteva dare qualcosa di più a questi ragazzi».

Si è rimproverato qualcosa?
«Sono abituato a guardarmi dentro. Ho pensato a cosa avrei potuto fare di più. Forse a fine primo tempo avrei potuto dirgli del risultato e non gliel’ho detto. Sono tante cose. Però a Palermo la voce dell’allenatore non arriverà e starà a loro dimostrare che sono diventati uomini, giocatori veri e che ci credono: sono convinto di questo».

Come ha vissuto le voci di mercato su di lei e i giocatori più importanti?
«Capisco che faccia parte del gioco ma è giusto che una società intervenga. Sono pienamente d’accordo su quello che ha detto il presidente e il direttore. Che sia Vanoli, Tessmann o Pohjanpalo, oggi siamo esclusivamente concentrati sull’obiettivo. Non so quello che succederà domani e non mi importa niente».

Rispetto ai playoff dell’anno scorso, qual è l’aspetto in cui siete cresciuti maggiormente? «Oggi siamo consapevoli delle nostre forze. Lo abbiamo dimostrato in campionato. Venerdì la Sampdoria era un po’ come noi l’anno scorso. Siamo arrivati tirati, nonostante si dica che quella dietro arrivi più slanciata»