La Nuova Venezia: “Pari giusto, giochi ancora aperti”

“Problemi di pressione. La cappa di caldo sopra lo stadio e l’importanza del risultato. Il pari ci sta, partita equilibrata, anche qualche paura finale. Si chiude sull’1-1 e non è una sentenza. Si può ancora puntare sul Venezia. Buona partita, tattica, a tratti di categoria superiore. Basta un’occhiata alle formazioni per capire la scelta diversa dei due allenatori. Inzaghi cambia poco o niente, sì, c’è Del Grosso al posto di Garofalo, unica mossa oltre all’alternanza della punta da affiancare a Litteri. Diversa l’idea di Stellone, che si affida ad un turnover anche rischioso: in panchina Coronado, Nestrorovski e Chochev, tre pezzi da novanta. Come dire: cerco di uscire indenne dalla laguna e poi domenica metto gli uomini carichi come una mina. Poi parla il campo, e si capisce che non è serata da fuochi d’artificio. Il primo tempo è un esercizio di tattica applicata, roba da scuola di Coverciano. Fasce bloccatissime, non c’è una fuga sui corridoi esterni, a centrocampo si gioca in trenta-quaranta metri, Jaialo sta molto vicino a Stulac, quasi a uomo e Trajkovski crea qualche problema spostandosi in orizzontale tra le due linee. Fatto sta che nel primo tempo c’è un calcio di punizione di Trajkovski ben parato da Audero e poco altro. Musica diversa nella ripresa, complice anche il fiato che cala e qualche geometria appannata dall’umidità. Il gol del Palermo (7′) arriva all’improvviso, una azione sulla sinistra, Aleesani regala l’assist a La Gumina, botta da centroarea e mondo che sembra crollare sulle spalle arancioneroverdi. La bravura del Venezia sta nella reazione immediata e al 12′ il risultato è di nuovo in equilibrio: Pinato-Marsura, l’attaccante riesce a calciare cadendo, la deviazione di Rajkovic è netta e spiazza Pomini. Potrebbe anche raddoppiare, il Venezia: 19′,pallone spiovente, Domizzi batte a botta sicura e Bellusci salva sulla linea. Lo stadio è infuocato, tifo alle stelle come ai vecchi tempi, se in campo la sfida resta alla pari, tra le due curve non c’è partita, ovviamente anche per ragioni numeriche. Al momento di azzardare i jolly Inzaghi mette Geijo al posto di Litteri, Stellone irrobustisce il centrocampo con Gnahorè al posto di Fiordilino e poi tenta anche la carta della fantasia: fuori lo spento Moreo, dentro Coronado. Grande attenzione da entrambe le parti, spazi sempre più stretti davanti alle aree. E allora si prova da fuori, due volte Coronado , attimo di paura e null’altro. Negli ultimi minuti si sbiadisce la brillantezza iniziale, o qualcuno inventa qualcosa, o c’è l’episodio, o finisce pari. L’episodio c’è al 39′, Modolo perde un pallone a centrocampo e Coronado va via solo, mezzo campo, shoot out all’americana e fantastico Emil Audero in uscita. Santo subito. Il finale è tutto del Palermo, il Venezia chiude con sudori freddi e chiappe strette. 1-1, a Palermo il pari non basterà. Ma il Venezia va a giocarsela senza paura”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Nuova Venezia”.