Joe Ficalora dona 50 mila dollari all’ospedale di Bronte. Di Piazza: «Aveva promesso un gesto di solidarietà»

Joe Ficalora, noto banchiere di New York, italoamericano di origini siciliane, secondo quanto riporta “GDS.it”, ha donato 50mila dollari all’ospedale di Bronte per potenziare il pronto soccorso contro il Covid-19, con un ventilatore e altre apparecchiature. Presidente, amministratore delegato e direttore della «New York Community Bank» (uno degli istituti di credito regionali più importanti della Grande Mela), Joseph Ficalora (73 anni) è nato e cresciuto a Corona, nel Queens, specialista in psichiatria al fronte durante la guerra in Vietnam, dal 2 giugno 2019 è commendatore della Repubblica italiana. La «Community Bank» fra i suoi clienti vanta un italoamericano di San Giuseppe Jato (che al suo Comune in questi giorni ha donato 10mila dollari sempre per l’emergenza Coronavirus), Tony Di Piazza, vice presidente del Palermo calcio e presidente dell’Associazione culturale italiana di New York, che nel 2019 ha proclamato Joseph Ficalora uomo dell’anno. È stato proprio Tony ad aiutare l’amico a trovare i parenti di Bronte: «Avevamo due parole: Venia, il cognome della nonna materna, e pistacchio, il frutto coltivato dalla famiglia. Con Marco Scapagnini, figlio di Umberto l’allora sindaco di Catania, e Alberto Nista, tramite ricerche siamo giunti a Biagio Venia e ad altri parenti, poi abbiamo scritto all’ufficio anagrafe del comune di Bronte, dove, ironia del destino, ci lavorava la figlia di una cugina di Joe. A Bronte, Joe ha promesso un gesto di solidarietà e l’ha manifestato in questa emergenza, con la donazione di 50mila dollari, che io da referente della raccolta fondi ho comunicato all’Azienda sanitaria provinciale di Catania, da cui attendo di sapere come procedere». «La donazione è vincolata al potenziamento del pronto soccorso – dice Di Piazza -, per far fronte all’emergenza epidemica da coronavirus Covid-19, tramite acquisto di apparecchiature elettromedicali, nella fattispecie: apparecchio per ventilazione non invasiva, ecografo portatile e apparecchio emogas analizzatore. Sono attese le decisioni della direzione aziendale».