Il Secolo: “Atto poco nobile. Ecco come lo Spezia ha ritrattato sulla cessione di Verde al Palermo”

L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla telenovela Verde-Palermo giunta al termine ma purtroppo per i rosanero senza lieto fine.

Daniele Verde resta allo Spezia, prolunga e adegua il suo contratto. Tutto si consuma ieri, ancora prima di pranzo, nella sede di via Melara, dopo il colloquio tra Eduardo Macia, Stefano Melissano e l’agente del napoletano, Luigi Lauro. Che già il giorno prima, aveva tentato di trovare un accordo per mandare il calciatore a Palermo, con visite mediche a ruota da svolgere subito al Jmedical di Torino.

Ieri mattina l’ultimo tentativo vano, una spallata, che però non ha portato al risultato che si attendevano in Sicilia, avendo praticamente già chiuso l’operazione venerdì scorso con reciproca soddisfazione delle parti. Una beffa, per i rosanero. Non c’è stato bisogno neppure del secondo colloquio previsto, quello tra lo stesso Macia e il direttore sportivo Leandro Rinaudo, per chiudere la questione, tutto era già definito.

Al Palermo, Verde avrebbe visto il suo contratto che con lo Spezia scade nel giugno 2025, prolungarsi fino al 2026, con un forte adeguamento, specie nel caso di promozione in A (in B, almeno fino al giugno 2024, avrebbe percepito la stessa cifra che arriva dalle casse dei Platek). Nei meandri della trattativa si è così trovato un accordo per parificare l’offerta temporale, quindi portando la scadenza di Verde al 2026, con un’eventuale opzione per un successivo anno. Adeguando lo stesso stipendio del giocatore.

Chiaro che, dopo gli accordi e la parola data tra Macia e Rinaudo, prima della gara di Pisa, la situazione ed i due gol all’Arena Anconetani, abbiano indotto lo spagnolo a cambiare rotta, atto poco nobile ma importante per il club, un vero dietro front. Che nulla toglie a quanto successo fin dai primi giorni di ritiro tra le parti, Spezia e Verde: un pessimo rapporto, con Alvini nel mezzo a subire il tutto.

Al di là della professionalità dimostrata dal calciatore a Pisa, ciò che oggettivamente ha cambiato la carte in tavola è Luca D’Angelo. L’omone, che oltre ad aver indicato lui stesso molti dei giocatori arrivati in queste ore, è l’anello che ha riunito le parti. Che ora devono collaborare, per il bene comune. Fino a giugno prossimo, quindi, Spezia e Verde ancora sposi; poi, calcio insegna, si vedrà, al di là degli aspetti contrattuali che nel calcio trovano sempre una valore relativo.